Stai consultando: 'Guida dell'Abruzzo ', Enrico Abbate

   

Pagina (203/294)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (203/294)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Guida dell'Abruzzo

Enrico Abbate
Club Alpino Italiano Sezione di Roma, 1903, pagine 287

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   II. RUOTO I>EI. i.KAN BASSO
   ITI
   hi via esce dalla Porla S. Giorgio ili Tpi'.iiiio, segue la valle ilei Tordino. costeggiandolo sulla riva ministra.
   A circa 2 km. dalla città si vede, sopra una collina, il Santuario della Madonna della Cuna. Tulle le colline che racchiudono la vallo sono cosparse di graziosi paeselli. A o km. la via attraversa il Tordino e ne abbandona la valle per salir.' con lieve pendio sulle rolline clic stanno alla destra del lìunie. dirigendosi poi per paesi coltivali boscosi verso il S.: scende quindi nella \alle del Vomano. lasciando a destra, sopri un colle, i ruderi del convento di S. Lorenzo, e volpe verso 0. per giungere a Montorio (v. pa-. .>2).
   Da Molitorio a 'l'ossidar Valle Siciliana. — (km. !'di via carrozzabile; carrozza postale in ore I I l. Prezzo da Teramo a Tossicia o viceversa L. 1,30 per posto: fino a Isola !.. 2,:>0.— v. sopra). — Stiamo ora per entrari' nella graziosa ralle Siri-l.iana, la quale comprendeva tutti i paesi montuosi situati sulla destra del Vomano. Si crede clic ne siano stati primi abitatori i Siculi, d'onde il nome che tuttora conserva, espulsi poi dagli Cmbri, secondo Plinio, e questi dagli Ktruschi, e. gli Etruschi dai Galli. Situala nell'anfiteatro orientale della catena appen-nina, ove torreggia gigantesco il tirali Sasso, questa valle fu sede di un'aulica civiltà, coinè attestano ruderi di antichi edilizi, avanzi di superbi castelli e di fabbriche clic dopo tanti -eeoli sorgono ancora .testimonianza della magnificenza dei principi che li innalzarono: monasteri cadenti che ricordano l'opera dei monaci Benedettini, i quali conservarono in tempi barbari le arti ed il sapere; celeberrimo fra tulli fu l'insigne Cenobio di S. Salvatore di Cantelli. Il dominio della valle Siciliana, che abbracciava, secondo il parere degli storici più .n-ereditali, i comuni di Tossicia, Isola. Castelli e Castiglione, fu tenuto dapprima dai conti di Palearca o Pagliara, fra i più antichi ed illustri baroni del Reame di Napoli, e passò in seguilo (1310) nella ca>a ilc>;li Orsini pel matrimonio di Maria, figlia di Tommaso, unica erede di Gualtieri di Palearea, con .Napoleone: ma spogliati iili Orsini da Ladislao di tutti gli Stati, la signoria della Valle Siciliana venne, data a Francesco Riccardo di Ortona, signoria confermatagli da Giovanna nel I4I!>. Da Riccardo cadde nelle mani di 1 celebre Antonello Petrucci . poi lornò ili nuovo agli Orsini, i quali la tennero lino al I52n: nel Ki2fi ne fu solennemente investito dall'imperatori' Carlo \ Don Ferrante Alarcon y Mcndoza, capitano spagnuolo col titolo di marchese : tristissimo governo, che delle più volte eausa a tumulti ed a rivolle, le quali furono, al «olito, spente nel sangue e nella oppressione dei miseri cittadini colpevoli soltanto d'aver amala e difesa la palri-i.
   Scrittori abruzzesi \ orrelibero nati nella valle Siciliana i poh-