Stai consultando: 'HATRIA = ATRI ', Dr. Luigi Sorricchio

   

Pagina (105/332)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (105/332)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   luti LIBRO III - HATRIA SOCIA DI ROMA
   e valoroso, ebbe esaurite le sue risorse, si gettò coll'esercito sulla Spagna, che conquistò coli'armi e colle blandizie dal 518 al 527 d. R., e vi mori combattendo. Erede dei suoi disegni fu il compagno suo inseparabile in vita, il genero Asdrubale, che fondò Cartagena, non meno che Annibale, suo primogenito, che aveva educato all'odio del nome romano. I Barca miravano all' Italia. Annibale, giovane ardito di mente e di braccio che compiva ventinove anni, passati dall'adolescenza nell'armi e nelle mene politiche alla scuola paterna, fu gridato comandante supremo dell'esercito, quando per mano assassina venne meno Asdrubale nel 534. I Romani, già dal tempo di Asdrubale, avevano fatto qualche tentativo di fermare i progressi dei Barca, che sentivano minacciosi per sè, alleandosi al modo latino colle città greche di Sagunto ed Emporia, e facendosi promettere da Asdrubale di non varcare 1' Ebro. Ma Annibale, sotto futili pretesti, pose l'assedio a Sagunto, alleata di Roma, il che equivaleva a dichiarare la guerra a Roma stessa. Sagunto si difese eroicamente per 8 mesi aspettando invano il soccorso dovuto di Roma, la quale non sapeva che farsi, tanto più che nel frattempo era occupata cogT Illirici, come vedemmo nel passato paragrafo. Accadde quel che restò pro verbiale : dum Romae confiditi!, r, Sagimtum exp ugna tur.
   La presa di Sagunto ed il ricco bottino che Annibale spedi a Cartagine, mutarono in quella città gli umori pacifici ed avversi ai Barca. Quando l'ambasciatore spedito da Roma a chiedere conto dell' affronto, superbamente disse, ravvolgendo un lembo della toga - come solevano sempre gli oratori romani - che 11 dentro egli portava la pace o la guerra, i gerusiasti o senatori cartaginesi, che sedevano all' intorno, arditamente risposero che lasciavano a lui la scelta. E la scelta fu la guerra che così ebbe principio nella primavera del 536 d. R. = 218 a. C. e f'u, a dir di Livio, la più memorabile d'ogni altra. Fu veramente tale che la posterità la ricordò sempre con terrore.