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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO III.
   179
   Lo stesso autore seguita poco avanti : 5tx-pspoo;, ol oivo: ixx-A'.y.o: (b; cpaXÉpvo'j; ao'jpEvxfvo; ... it~ aXXot TCOXXOW' àrcb y.a,i    Surrentinum......et ex Campano agro multa alia et ab
   Hadria Paraetypianum. ![patinavi? Paraetypianus sono evidenti corruzioni della parola Praetuttianus.
   In sostanza Dioscoride, dopo aver lodato il vino atriano, encomia anche il pretuzziano, che veniva prodotto in luoghi dell'atriano agro. Che trattasi della parte subappenninica del Pretuzzio, ossia dell'agro coloniale latino di Atri, oltre che dalla traduzione letterale della frase èvtó; x«x' 'ASpóav xó-TOov — intus versus Adriani, cioè dai luoghi interni verso Atri, rilevasi dal periodo precedente. In questo è detto che erano utili alla salute i vini non misti all'acqua marina, austeri e bianchi, quali appunto erano eccellenti i Falerni, i Sorrentini, ecc., i Pretuzziani dell' agro atriano. Dunque, anche pel concetto della frase, indipendentemente dal significato grammaticale, è da escludersi che Dioscoride abbia inteso parlare dei luoghi litoranei attorno all'Adriatico; nel qual caso avrebbe detto e!; xhv 'Aòp'av.
   L' ubicazione d'Atri, la parte del leone che doveva farsi Roma, le memorie archeologiche superstiti, la fondazione di Castro, non ci fanno dubitare menomamente che la parte toccata ad Atri dell' agro pretuzziano fu quella montuosa e precisamente la plaga a sinistra del corso superiore del Vomano, dove oggi sono i comuni di Cortine, di Crognaleto e di Molitorio. Il che inoltre è detto abbastanza chiaramente dall' agrimensore Balbo (Pars Piceni), allorché parla della legge agraria atriana uguale a quella dei luoghi più interni, come Nursi a, Faleria e Pinna e delle confinazioni per ratio-nem arcarum, riparum, novercarum, ecc., in uso in luoghi dirupati. 1
   1 « Iniqua loca quae a prioribus noverca appellantur omnimodo vi-
   « tari debent». Ioixo, lib. XXX. Se anche i nomi Nursia, Faleria, Pinna