Stai consultando: 'HATRIA = ATRI ', Dr. Luigi Sorricchio

   

Pagina (189/332)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (189/332)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   186
   LIBRO III - H ATRI A SOCIA DI ROMA
   tanza, al quale riferisconsi le iscrizioni votive n. 5053 e 5054 del Corp. laser. Lat. Il n. 5055 ci dà una Magistra Veneris e quindi almeno un' edicola relativa alla dea. Ricaviamo questa onomastica : Q. Ofilius C. F., Ruf. Sex. Calidenus li. F., Q. Nepos, Titus Temonius, Titi libertus, Flaccus, magistri, direi, pagani piuttosto che vicani; gli Annabeni, una Liei iena, magistra Veneris, un D. Fondilio, liberto di Numerio. La consacrazione del nuovo tempio di Ercole nel 699 di R. è il segno dell' incremento del luogo, che, non più colonia latina, diveniva municipium civium Romanorum.
   Poggio Umbricchio. — Lapide sepolcrale {Corp. 5058) di un Sex. Egnatius T. F. arbitrata Maxumae Carsediae T. F.
   S. Giacomo di Atri. — Altra lapide sepolcrale di un Sa-binus sposato ad una Sabina {Corp. 5036).
   Abbiamo dunque indizii più che sufficienti a farci ritenere popolati i luoghi attorno a Monte Giove e lungo la vallata del Vomano ; il che costituisce una indiretta riprova del nostro computo demografico.
   V. Via Salaria. — Indubbiamente la via « Salaria ad « Urbe Hadriae usque m. p. CLVI» dell'itinerario antoniniano, dovette essere ristaurata e migliorata dai Romani, che, appena dopo il distacco di Atri dalla Confederazione Picena, la conseguente sottomissione dei Pretuzzii e la sua erezione a colonia latina, per questa affacciaronsi la prima volta sull'Adriatico. Lo richiedeva troppo il loro interesse militare e politico perchè possa dubitarsene. Curio Dentato dovette per quella via piombare sui Sabini e sui Pretuzzii Hadriano tenus mari. Se anche dunque non avessimo i documenti che ce ne danno i tracciati, la logica dei fatti storici ci porterebbe a ritrovarli. I Romani dovevano comunicare coi presidii di Hatria e di Castro, e per essi e direttamente, a traverso la Sabina, vigilare su Ascoli ed il Piceno riottosi. A questo si riusciva perfettamente colla via Salaria, che, seguendo il corso del Vomano dal suo nascere, entrava nell' agro pretuzziano-atriano.