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HATRIA = ATRI

Dr. Luigi Sorricchio
Tipografia del Senato Roma , 1911, pagine 324

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   LIBRO IV - HATRIA MUNICIPIO E COLONIA ROMANA
   adottato per comodità di classifica, che non toglie la qualità di municipium. Sono infatti chiamate oppida molte colonie cir. romanorum, come oppiduni Luna, oppidum Sa-lerni, oppidum Busentum, oppure, senza alcuna aggiunta, Pompei, Faesulae e la nostra Castrum norum, delle quali non può dubitarsi che fossero municipii.
   « Il linguaggio di Plinio - osserva il prof. Beloch (Der Ital. « Bund, op. cit. pagg. 5-6) - rimane in questo punto così con-« seguente anche in rispetto a definizioni che sono state create « per la descrizione delle coste. Egli dichiara, per esempio, « l'antica colonia latina di Cosa in Etruria, Cosa Volcientium « a populo Romano deducta (III, 51), per evitare di dirla « apertamente colonia. Se quindi delle colonie latine o cit-« tadine, come Lucca, Ostia, Anzio, Minturno, Puteoli, Hatria, « Pisaurum, Ariminum, Aquileia, sono da Plinio dichiarate « esplicitamente colonie, queste città devono avere avute « nuove colonizzazioni da Augusto o dai triumviri, il che ab-« bondantemente si ricava anche da altre testimonianze ».
   Dai frammenti della relazione dell' agrimensore Balbo non ricaviamo gran cosa rispetto alla nuova colonia. Egli ci parla dei modi adoperati nell'agro atriano ed in tutto il Piceno per delimitare i campi, modi che sono tuttora usati dai nostri agricoltori. Il passo tradotto è questo: «L'agro atriano « è confinato alla maniera marittima e gallica, che diciamo « del decumano e del cardine (dei punti cardinali), poiché i « limiti sono segnati per mezzo di tumuli, di ripe, di canali « e di corsi d'acqua, costruiti con tegole : in altri luoghi ado-« peransi muri, macerie, corrosioni, mucchi, argille, ed in « varii altri luoghi i termini augustei (qualche Codice aggiunge « fìuminum cursibus), coi quali nel Piceno si delimitano i « confini ». Le stesse confinazioni usavansi a Norcia, a Falena ed a Penne, ossia in luoghi mediterranei. L'agro Ve-ragrano era governato dalla stessa legge dell' agro Teatino, il quale era stato assegnato, al pari di quello Aternino, con legge d'Augusto.
   Da tutto ciò deduciamo che rispetto ad Atri si accenna