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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DELLA SCI ENZA DELLE LEGGI
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   biamo nomata Filosofìa Civile, o scienza prima delle leggi Come adunque un'Amministratore potrà fare senza tutte queste cognizioni, nelle quali deve rinvenire le vere norme di ogni sua operazione? Come dovrà saper interpetrare ed applicare ai diversi casi gli statuti senza conoscerne le ragioni? Come potrà guidarsi senza alcuna regola in tutte quelle cose, che son rimesse al suo arbitrio, e che pur numerosissime sono e eli somma importanza? Ne qui vogliamo entrare a discorrere le particolari, e quasi diremmo locali conoscenze, di che ciascuno Amministratore fa mestieri sia fornito: le quali se necessarissime sieno, e di gran numero non è a dire. E se la pubblica Amministrazione non è un potere di arbitrio, ma sì bene un'autorità legale dalla quale deve procedere la sicurezza dei cittadini, egli è necessario che le leggi ci sieno di guarentigia della dottrina dell'Amministratore, come ci debbono essere altresì della sua probità ed interezza.
   Ma oltre a tutte queste conoscenze ci ha un altro studio, che deve andar di conserva con quello della pubblica amministrazione,. studio nuovo e difficilissimo, senza il quale non si potrà sperare vedere quando che sia il governo e l'amministrazione giugnere a quel desiderato perfezionamento, che farà la vera felicità delle nazioni. Se riandiamo la storia di un uomo, non altro si presenta ai nostri sguardi che un numero di fatti, de' quali alcuni paiono dipendenti da altri ed altri isolati; ma tutti sono, chi più e chi manco, oscuri. Ove per altro, desiderosi di ricercar le cagioni di questi fatti, ci facciamo ad investigare quali sieno state le idee nella mente di quest'uomo, immantinente vediamo in essi fatti, i quali prima ne sembravano oscuri, una chiarezza ed una luce ammirabile. Imperocché le vere cagioni di ogni fatto dell'uomo è nelle idee, e le cose fuor di noi, che ai più sembrano cagioni, non sono che mere occasioni. E se richiami alla tua mente la storia di un popolo, vedi eziandio a prima giunta tutto ripieno di scompiglio e di oscurità: ma se poi vai investigando le idee di esso popolo, tosto apertamente conosci le cagioni di tutto, e ciò che oscuro e confuso ti parea chiaro e specchiato ti si mostra. Laonde non altra-