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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DEL SESTO CONGRESSO 61
   sono. Il cavalier Giovanetti con (lotte parole ragionò dell'istruzione elementare nel Piemonte ed in ispecie nel Novarese, e rese conto dell'Istituto Bellini d'arti e mestieri in Novara, che debbesi alla beneficenza di un uomo privato. Il principe Bonaparte ricordò con assai lode l'istituto di San Michele d'arti e mestieri in Roma diretto dall'eminen-tissimo Cardinal Tosti per l'istruzione elementare e tecnologia che vi si dà a moltissimi giovani. Il Caramelli passò alla sezione un rapporto intorno ad alcune scuole tecniche stabilite quest'anno in Arezzo. Il direttore delle scuole tecniche di Arenezia L. A. Pallavicini, uomo tanto benemerito dell'istruzione pubblica, riferì come l'Accademia tiberina toscana ha testé istituito una scuola di arti e mestieri. Il professore Garresi lesse un rapporto sullo stato delle scuole tecniche di Siena fondate dall'Accademia Tegea. Il Gera ricordò le belle scuole istituite a Verona dall'Abate Mazza. Il Marchese Pallavicino, il Barone Cantono ed il Sineo comunicarono rilevanti notizie intorno allo stato dell'istruzione popolare in varie parti del Piemonte e della Liguria. Dall'Ongaro venne piacevolmente intrattenendo la sezione di una scuola pratica d'arti e mestieri eretta dal Municipio di Trieste, e ragionò inoltre di un bello ed imitabilissimo esempio dato in quella città coll'istituzione di una colonia agricola composta di tutti i giovanetti raccolti nelle case di ricovero per venirli allevando all' agricoltura. Si rammentarono lodevolmente le scuole festive di San Vito al Tagliamento nel Friuli : e Giuseppe Sacchi ragionò non pur delle molte scuole festive ma eziandio delle scuole notturne istituite in Lombardia, ed il Sineo parlò di quelle di Torino. E siccome qui mi cade in acconcio, non posso fare a meno di ricordare come in quest'anno ho veduto in Roma con vera soddisfazione varie scuole notturne fondate dalla privata carità per istruire i giovani artisti, che durante il giorno ad altro non possono attendere che al lavoro. Già erano numerose, e se prospereranno, com'è da credere al sommo clovran tornare vantaggiose a quella città
   l) Testé il chiarissimo Ottavio Gigli, cui finora tanto dobbiamo per aver purgati d'infinite mende i principali tesori della nostra lingua, ha