76
GIUSEPPE DEVINCENZ1
ricerche di medici, di chimici e di agronomi. Da molti si discorse, dietro una lettura del Bonora, intorno alle più. comuni cagioni della polmonea lenta enzootica degli animali bovini nella Lombardia e della sua indole se contagiosa o endemica, ma vari furono gli avvisi, sebbene i più la trovassero contagiosa, per modo che si giudicò esser mestieri venir raccogliendo nuovi fatti e nuove sperienze. Ragionò il Coppa della convenienza dell'estrazione dello spirito o di una bevanda dal riso, ed in specie da quella qualità volgarmente detta risino che per triste maturità è quasi al tutto inutile. L'arcidiacono Oagnazzi, quell'onorandissimo Economista che tutti avrebbero desiderato nel Congresso, inviò un dotto scritto intorno al modo d'impedire le carestie, nel quale molto raccomandava la diffusione dell'uso delln patate, e Paris Sanguinetti ne fece relazione. Il conte Cittadella Vigodarzere fece conoscere come l'ing. Bianco di Verona ha trovato un modo di raccogliere dal campo il riso trebbiato coll'aiuto di una specie di pettine: ed il Gera, il Ridolfi, il Principe di Soresina-Vidoni ed il De Cristoferis ricordarono come in vari luoghi simigliarti pettini si adoperano pe' semi dell'araohis, della saggina e di altri grani. Il De Cristoferis invitò coloro che attendono agli studi meccanici a trovare una macchina che segnasse sulle carte idio-grafiche le linee che percorrono le navi, ed accennò alcuni suoi pensieri per conseguire questo scopo: ed il Gera, lo Strada ecl il Michele dissero come que' mezzi, che si adoperano nei carri e nelle carrette per lo stesso fine, potrebbero forse adattarsi eziandio alle navi. Il prof. Orinoli da da ultimo massime per beneficio del povero raccomandava quei vasi fittili, che si usano in molte regioni calde, e che per la loro porosità tengono fresche le bevande.
Per vari argomenti, pe' quali abbisognavano maggiori disamine o gite, furono nominate delle commissioni per rapportare alla sezione. Il Michele a nome eli una di esse lesse una relazione intorno ad un nuovo trovato del tipografo Paolo Lampato, con cui si ottiene la fusione dei caratteri da stampa legati a due ed a tre lettere, e lo disse utilissimo. Un'altra commissione composta da Ragazzoni,