GIUSEPPE DEVINCENtt
fatto alcune ricerche nel Pavese. E tutti di leggier siam venuti in questa sentenza, che chi osserverà semplicemente l'attuale agricoltura di queste contrade la rinverrà floridissima, ma che chi si farà a rivolger nell'animo le origini di tanta prosperità la dovrà dire miracolosa. Perocché non è questo un campo fertile da natura, che industriosi uomini si son fatti a coltivare; ma in gran parte è, quasi diremo, una creazione dovuta a popoli industriosissimi e tenacissimi i quali tutte han saputo vincere le più gravi naturali contrarietà avvalorati dalla virtù e da una somma sapienza civile. Ci presenta la provincia di Milano, come la restante Lombardia, due condizioni svariatissime di agricoltura, l'una propria del basso, l'altra dell'alto Milanese, agricolture differentissime l'una dall'altra, ma pur amendue lodevolis-sime, siccome le più acconce alle diverse nature dei luoghi e delle terre. Il basso Milanese ci mostra Y esempio della grande agricoltura e la ricca coltivazione irrigua: l'alto Milanese ci mette innanzi degli occhi la piccola agricoltura e l'industriosa coltivazione secca. L'una ci mostra l'agiato ed intelligente fittaiuolo, l'altro il solerte colono. Se tirate una linea da levante a ponente, che divida Milano ed il suo territorio in due parti, quasi dividerete l'alto dal basso Milanese. Ma l'agricoltore delle terre circostanti alle grandi città è sempre da riguardar da parte, e chi da essa si volesse fare un concetto del rimanente ben andrebbe lungi dal vero. E però come abbiamo distinto l'alto dal basso Milanese, così del pari abbiamo sceverato un circolo di circa tre chilometri di raggio intorno di questa nobilissima città. Chi non mai avesse visitato queste contrade forse immaginerebbe nel recinto di questi tre chilometri esser rinchiuse quelle piccole e variatissime coltivazioni tutte, che sono intorno alle grandi città, ma mal si apporrebbe. Milano, come regina tra le sue ricchezze, siede fra i prati che le fan corona e ci mostra quasi il vero tipo dell'agricoltura del piano lombardo: chè intorno di essa altro non si vede che prato, ed il colto è così poca cosa, che pressoché non se ne può tener conto per riconoscervi alcuna rotazione. Questi prati sono antichissimi, ma sempre prosperi