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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DELL'AGRICOLTURA IX1LAXK8E
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   di cui per lo più la metà si coltiva a marcita. Il prato comune s'ingrassa una volta all'anno, e la marcita spesso anche due. E qui ne giova osservare, perchè altrove si crede altramente, che sebbene l'acqua de' fontanili sia la più acconcia pel suo calore all'irrigazione iemale, nondimeno si fanno mtrcite del pari con tutta le altre acque. Nelle rimanenti terre se il suolo è da coltivazione di riso vi si usa un avvicendamento di 9 anni. Nel 1. anno si semina il frumento col trifoglio pratense, che nell'autunno dà un largo pascolo. Nel 2. anno si ha il prato del trifoglio, con ingrasso. Nel 3. e 4. al trifoglio pratense subentra spontaneamente il trifol. repens, volgarmente ladino, ed altre erbe, con ingrasso ogni anno. Nel 5. il terreno si semina parte a lino e parte a maiz, e dopo il lino alle volte a miglio ed alle volte a maiz quarantino. Nel 6. anno si coltiva il maiz con ingrasso. Nel 7. 8. e 9. si semina il riso con ingrasso nei due ultimi anni. I terreni nei quali non si coltiva il riso si dividono in sei parti, e si siegue il suddetto avvicendamento dei primi sei anni. Sicché nel primo caso durante nove anni il terreno di vicenda s'ingrassa sei volte, e nel secondo caso in sei anni s'ingrassa quattro volte.
   E qui crediamo dover richiamare, onorandissimi colleghi, la vostra attenzione sopra il rapporto che le diverse colture hanno fra loro, e che il prato ha con tutte. Comunemente un ettaro di terreno produce in formento da 19 a 21 ettolitri, ed in grano turco da 43 a 65. Pare niun meglio che il lombardo abbia compreso che il gran j>erfezionamento dell'agricoltura sta nei prati, e che questi non diminuiscono anzi quasi diremo accrescono il prodotto dei cereali. In questi terreni di gran coltura sebbene il gelso non sia da annoverare tra i primari prodotti pur vi si coltiva, e sempre più si va propagando. E qui ne giova notare come questa pianta non solo non soffre all'irrigazione anzi molto se ne diletta ed è comune nei prati stabili e di vicenda. I fieni di tutti questi prati si adoperano per gli animali da lavoro e per le vacche. La rendita annua di queste vacche si calcola da 280 a 300 franchi l'una. La qual rendita non deriva dalla vicinanza di grandi città, ma egualmente si potrebbe