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giuseppe devincenzi
continuo esser presente a chiunque concede o intende condurre alcun'acqua: perocché deve altamente essere a cuore alla civil società ed ai privati possessori di utilizzare quanto più si può questo immenso tesoro largitoci dalla divina provvidenza.
II. E per farci più da presso al nostro soggetto, cominciando dalle acque pubbliche, par che per meglio tutelare l'uso pubblico, cui son destinate, ragionevol cosa sia che non debba esser permesso a nessuno di occuparne alcuna parte senza concessione o investitura dello Stato.
III. Per così fatte acque due principali ricerche forse sarebbero da intraprendere. 1. A chi van fatte le concessioni delle acque superflue alla navigazione. 2. Se debbano o ver no gravarsi i concessionari di alcun pagamento.
Per l'ima e l'altra investigazione fa mestieri distinguere le acque nel loro stato di natura da quelle condotte artificialmente. E nel primo caso, essendo l'occupazione dello Stato in tanto legittima in quanto è necessaria, par che giustizia vorrebbe che Vacqua superflua si concedesse a quelli stessi che avrebbero avuto il diritto di occuparla, ove la loro attività non fosse stata ristretta da questo bisogno pubblico della navigazione. Per le acque condotte per canali navigabili similmente se lungo le terre de9 possessori frontisti transitassero par che questi non sarebbero punto da privare de" loro diritti. Ove invece per altre terre fossero stabiliti gli acquedotti forse la sola norma da seguire nelle concessioni esser dovrebbe la maggiore utilità pubblica, e queste terre non potrebbero certo reclamare alcun diritto di preferenza. Per riguardo alla seconda ricerca, cioè se queste concessioni debbano essere gratuite o no, pare che nei soli casi che le terre non avrebbero potuto godere di quelle irrigazioni senza gli acquedotti stabiliti dal pubblico vi sia ragione di esigerne il pagamento, ma che questo dovrebbe essere il minimo possibile per favorire Vagricoltura, la cui floridezza sarà sempre la principale utilità pubblica di uno Stato.
TV. Ne altrimenti forse vorrebbero farsi queste concessioni delle acque pubbliche che con procedimenti tali da dar la massima notorietà alle dimande de9 richiedenti, acciò meglio potessi-