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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   DELLE JRRIGÀZIONI j ^ J
   fo «*«, condurre a spese (Itilo
   IH. E Vare finalmente che nel solo caso che impossiUl fosse eli utilizzare le acque altrimenti dovrebbe concedersi d ZlZ «ueste opere dei canali a privati o a compagnie che non Ceri proprietari delle terre da irrigare, ma che gueste concessi Z vrebheroesser /atte in modo da non poterne essere soverchiamente aggravata Vagricoltura.
   Altra materia gravissima nel fatto delie concessioni o appropriazioni delle acque o della loro distribuzione è quella che riguarda il modo come misurarne la quantità, e certo è necessario clic le leggi adottino un modulo di misura. Ma su questo importantissimo obbietto della misura delle acque anche dopo lo studio di tanti valorosissimi scrittori par che sieno da reclamare ulteriori ricerche.
   VI.
   I. Egli è fuor di dubbio che non potremo mai avvantaggiarci delle acque senza che nelle leggi sia scritta la servitù legale dell'acquedotto, vogliam dire la facoltà di condurre un'acqua di cui si può disporre per gli altrui fondi. Questo principio, che è l'anima dell'agricoltura irrigua, par che sia legge totalmente italiana e che ci somministri una delle maggiori prove della gran civiltà dei nostri padri, e fin da molti secoli ne vediamo i maraviglisi effetti specialmente nella Lombardia e nel Piemonte. Molti farneticando sopra astratti concetti del dritto di proprietà han dubitato che questo principio non possa esser lesivo di quel diritto. Par che questi non ricordino che il diritto civile di proprietà è contemperato sulla norma del maggior bene sociale ed individuale e non uno sfrenato diritto di natura, e che quando la legge favorisce l'esercizio eli alcun diritto pei maggior bene pubblico e privato non lede certo ma vie maggiormente rafferma esso diritto. Temano pur gli altri.
   Ma noi italiani, che fin ab antico troviamo registrati questi
   principi negli Statuti delle nostre Comunità, noi che istruiti