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giuseppe devinoenei
cato gli ostacoli che vi si oppongono ed i mezzi di rimuoverli; ha deputato delle persone e delle commissioni per conoscere le condizioni di questa coltivazione in Italia e per studiare in Inghilterra la quantità e la qualità del cotone di cui abbiamo mestieri. Lo stesso modo pratico ed efficace con cui i Regi Commissari italiani stanno ora fra noi operando per informarsi dei cotoni, di cui abbiamo bisogno, e per conoscere i cotoni inviati all'Esposizione da altri paesi, coi quali l'Italia dovrà competere, richiama la nostra attenzione. E nou possiam fare a meno di qui affermare che se il governo inglese avesse seguito queste stesse vie nelle Indie, ed avesse impiegato dei Commissari per sviluppar la coltivazione del cotone in quel vasto paese, in ben differenti condizioni si troverebbero ora tanto l'Inghilterra quanto le Indie. » l)
Ma prima di proceder oltre non sarà vano eli richiamare a mente alcune nozioni generali risguardanti l'industria del cotone per vedere più agevolmente quale sia l'utilità che da questa coltivazione possa ora derivare all'Italia.
Manifattura Di tutte le grandi industrie europee come
Breve Storia ma§*8^ore così più moderna è quella del
cotone. Quando le arti sorelle della lana e della seta già facevano ricche e potenti tante nazioni, la manifattura del cotone era ben lungi dal poter venire a paragone con loro. Si è lavorato il cotone in Europa, e specialmente sulle coste del Mediterraneo ed in Italia, sin da molti secoli addietro; per ogni dove i fustagni ed 1 dimiti di Milano e di Venezia erano noti nei tempi di mezzo, e queste lavorazioni dall'Italia
') /tepori on the Samples of Cotton in the International Exhibition, made on behalfofthe Cotton Supply Assoeiation, By a Meinber of the Committee, p. 5.