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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   GIUSEPPE DKVINCENZT
   Nostre condizioni favorevoli per la coltivazione del cotone
   voratore negli Stati Uniti produce ragguaglia-tainente da sei a sette balle di cotone all'anno Or dalle cose superiormente dette risulta che in Italia abbiamo: 
   Primo: Popolazione numerosissima, con mercedi molto tenui. Se solo sette o ottocento mila de' nostri lavoratori dessero opera alla coltivazione del cotone ne produrremmo quanto se ne raccoglie negli Stati Uniti;
   Secondo: Tradizioni quasi per ogni dorè di fotone pratiche della coltivazione del cotone;
   Terzo: Ottime specie di cotone da tempo immemorabile acclimatate  E questi due ultimi fatti, ancoraché altri paesi avessero tutte le altre condizioni eguali alle nostre, ne darebbero soli immensa superiorità, perocché tanto vogliono dire quanto possibilità d'intraprendere immediatamente una estesissima coltivazione;
   Quarto: Abbondanza di terreni acconci a questa coltivazione  Se circa la decima parte delle terre comprese nella nostra zona della coltivazione del cotone vi fosse addetta, produrremmo in Italia quasi tanto cotone quanto gli Stati Uniti ne mandavano in Europa prima della guerra. Il cotone fra noi è pianta annuale, e si avvicenda benissimo col grano e con altre produzioni dell'agricoltura italiana; ed il decimo del suolo non di tutta Italia, ma di alcune Provincie per una così fatta coltivazione nulla avrebbe di straordinario. Eorse un quindicesimo di tutto il suolo britannico è coltivato a turnips ed a patate, ed un ventesimo del suolo francese è coltivato a barbabietole e ad altre radici. Il decimo del suolo italiano della zona della coltivazione del cotone non rappresenta che delle proporzioni inferiori in rapporto all'intera Italia.
   Donde si deduce che la coltivazione del