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GIUSEPPE DEVINCENZI
Alcuni provvedi ni en t i da p tendere
Strade ferrate e porti
Sistemazione delle acque
farsi agevolmente solo convertendo a questa coltivazioue parte dei terreni che soglion seminarsi a granone ed a civaie, noi potremo ritrarre meglio che 250 milioni di lire, ossia più di quello che ci farà mestieri per migliorare la più gran parte delle terre paludose italiane.
La S. V. ben vede come andremmo al di là de' limiti che ci siamo prefissi se qui volessimo ricercare tutto quel che il governo potrebbe fare. Toccheremo solo di quelle cose che ci sembrano di maggiore importanza. Non diremo della necessità di rendere la quiete e la tranquillità a quelle provincie ed a quelle campagne coll'estinzione del brigantaggio, perocché questo tiene ad un ordine anche superiore di considerazioni, e fortunatamente par che già volga verso la fine. Molti capitalisti e molti intraprenditori già sarebbero andati a visitare quelle provincie, di cui han compreso tutta l'importanza, se avessero potuto viaggiarvi tranquillamente.
Niuna cosa il governo potrà far più utilmente che accelerare con tutti i modi la costruzione delle ferrovie e specialmente di quelle lungo l'Adriatico ed il Ionio, ove sono le nostre principali regioni cotoniere, e rivolger l'animo quanto più alacremente potrà ai porti.
Vi ha qualcosa poi che riguarda più da presso la S. V., e che potrebbe molto promuovere colla coltivazione de' cotoni ogni miglioramento agrario nelle provincie del mezzogiorno. Uno dei maggiori nostri bisogni è quello di studiare di nuovo le leggi della sistemazione delle acque per rapporto all'agricoltura. Ma queste richiederanno, nè breve tempo, nè facili ricerche, e frattanto siccome vi sono due antichissime leggi italiane, che ora sono leggi dello stato, ma che non furono ancora introdotte