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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   relazione dell'esposizione
   383
   che presto avremo in Italia, e fra i quali vi sono quattro
   cannoni, ue potranno far giudicare che sia da sperar© da questo trovato.
   Quali sieuo i vantaggi, che potremo ritrarre nell'avvenire per l'incremento delle nostre industrie da questa Esposizione, è ufficio dei Commissari speciali di venire rapportando ne* loro lavori. Ma noi dobbiamo qui ricordare quanto gli sforzi, che da tutti si son fatti per far conoscere le sorgenti di ricchezze che possediamo, ed il posto eminente preso dal Regno d'Italia fra le altre nazioni in questa occasione, abbiano influito a nostro vantaggio sulla pubblica opinione. Favorevolissime ne sono state le decisioni dei Giurati benevoli oltre ogni credere i giudizi del pubblico. Spesso ci siam sentiti ripetere, che l'Esposizione del 1862 ha rivelato un paese, che presto potrà gareggiare in ricchezza colle più potenti nazioni. Ma a noi pare che sarebbe funesto disconoscere il vero significato della nostra Esposizione, il vero senso di questi giudizi. La nostra Esposizione ha fatto noti gli infiniti elementi di ricchezze che possediamo, ma pochissime ricchezze attuali. L'avvenire più che il presente ne ha dato il posto che abbiamo occupato in questa grande Esposizione, la quale deve lasciarci il convincimento del debito che abbiamo di venir sviluppando con tutti i mezzi questi pregevolissimi doni. Lasciando stare le produzioni naturali, molte di quelle stesse industrie, per cui tanto siamo stati ammirati, i velluti, la carta, le mobilie, la fusione de' metalli, l'orificeria, i lavori e le pitture de' vetri, la ceramica e non poche altre, avuto riguardo alla limitata quantità della produzione, fauno più mostra dell'ingegno che della ricchezza nazionale. E fra i principali mezzi che noi dovremo adoperare per accrescere la nostra ricchezza e per migliorare le condizioni delle varie classi dei cittadini certo sarà quello di provvedere all'istruzione industriale della nazione. Se questo bisogno, studiando l'Esposizione e ponendo mente a ciò che si sta facendo in Inghilterra, fu sentito potentemente da' Commissari di pressoché tutte le nazioni, assai più doveva esserlo dai Commissari del Re-