relazione 8ull' esposizioni-
pose il bilancio clic quindi la S. y. presentò al Parlamento, che ne approvò la spesa collettivamente. Il E. Comitato ed ; Commissari generali non solo si son proposti di non eccedere per verun modo la somma votata e di rimanere nei previsti di ciascun articolo, ma hanno cercato di conseguire i maggiori risparmi. Di che ha le prove la S. V. nei documenti delPamminstrazione, che siamo venuti trasmettendo man mano a codesto R. Ministero fino al 4 ottobre, e nei conti successivi sino al 4 novembre.
La somma totale assegnata per l'Esposizione Internazionale fu di L. 1 308 807, delle quali L. 1 268 807 dovevano essere spese per l'Esposizione (lai R. Comitato e dai RR. Commissari generali, e L. 100 000 per l'invio degli operaia Londra, che la S. V. confidava ad altra amministrazione. Ora l'Esposizione è chiusa ed altre spese non rimangono a fare che quelle attinenti al rinvio degli oggetti ed alla loro riconsegna in Italia, cose comprese in articoli separati nella proposizione del bilancio, e che pur potranno lasciare qualche economia. Per tutti gli altri articoli, per cui nulla più. rimane a spendere, secondo la S. V. rileverà dal conto generale sin oggi, qui annesso in appendice, abbiamo ottenuto il risparmio di oltre L. 200 000, che potranno tornare alla finanza dello Stato.
Oltre di tanti egregi italiani che abbiamo già ricordati, i RR. Commissari hanno trovato utilissima cooperazione per l'amministrazione generale nel segretario del R. Commissariato cav. L. Luchi, per l'ordinamento dell'Esposizione del soprintendente generale ing. cav. E. Grabau e pel Museo Industriale nell'assistente de' nostri giurati e Commissari speciali ing. G. Jervis.
Finalmente non possiamo fare a meno di rendere le maggiori grazie, che per noi si possa, ai Commissari britannici, e a tutti coloro che hanno provveduto all'ordinamento generale dell'Esposizione Internazionale, pei modi cou cui si sono comportati verso di noi, e per l'amore che hanno sempre dimostrato alle cose nostre. Dobbiamo del Pari esser grati ai Direttori dei pubblici stabilimenti e a tutti gl'industriali della Gran Bretagna per non essersi mai