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questo saggio del suo lavoro, e dal Segretario della nostra Acc** dernia avrà lettera che n'accuserà il ricevimento. Ella mi creda con altissima, e sincera stima.
Firenze, 4 Gennaro 1838.
Suo Devot. Obb. Serro G. B. Niccolini *
« Illustrissimo Signore, Io devo ben di cuore ringraziarla dell'onore che mi ha fatto mandandomi quel suo bel ragionamento intorno la scienza delle leggi, il quale mi ò prova delle ottime intenzioni sue di giovare agli uomini, e dell'acuto ingegno con che ha saputo mostrarci, stando pure nei generali, la utilità, anzi la necessità degli stndii della pubblica amministrazione. Ella mi richiede degli avvertimenti, ed i miei avvertimenti noD saranno che approvazioni e incitamenti perchè le piaccia di pubblicare l'intero suo lavoro, e compiere così il desiderio mio, non che dei moltissimi, che si occupano di quella scienza. Sommamente lodo quell'eccellentissimo dettato che è alla faccia 23 « che non si deve mai seguitare veruna scuola per modo da tenere tutto le altre in dispregio; ma che è mestieri in tutte studiare per far tesoro di ciò che ci ha di vero e di buono in ciascuna » ottimo consiglio che ci tiene lontani dalla peste del parteggiare, ove non ha che superbia, e niun amore del vero. Ancora piacemi grandemente ch'ella consideri l'umana storia come la manifestazione del pensiero; e che in questo si cerchino le ragioni di tutto ciò che fu, ò, e sarà in qualunque tempo. E in ciò ò il legame, com'ella acutamente osserva, delle scienze sociali. Ma se io volessi notare tutte le belle osservazioni sue, troppo più mi allungherei che non comporta una lettera.
Qui dunque farò fine pregandola a volere aggradire, come Pegno della stima che nutro per lei, un mio opuscoletto dove esamino il Nuovo Saggio sull'origine dell'idee dell'Abate Rosmini.
Aggradisca i sentimenti della mia più distinta stima con che mi protesto. Della Sig. V. Illina
Piacenza, questo dì 10 Oennajo 1838.
Divotissimo Servitore Alfonso Testa -