note ed aggiunte
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do, tanto si era pensato e curato in Italia per regolarla nelle fortunose contingenze che dinanzi a queste si dissiparono le loro cupe ombre. Ai capitalisti, siano essi inglesi o di altri paesi, i fatti e le figure contenuti nella Memoria del Commendatore Devincenzi daranno la migliore giustificazione della comparsa delle seguenti pagine in una veste inglese senza tentare di esagerare la capacità produttiva del cotone dell'Italia meridionale, senza cercare di travisare le difficoltà che una coltivazione per essere trionfante in tutto deve affrontare. Il Commendatore Devincenzi ha posto parecchi importantissimi fatti fuori di dubbio: l'antichità della coltura del cotone in quelle regioni; l'eccellente qualità del cotone sino a maturità, la immensa distesa di terreno adatto alla coltura; la grande abbondanza ed il basso prezzo della mano d'opera; le abitudini e le tradizioni del cotone diffuso fra i contadini, e, quale legittima deduzione da questi fatti, la possibilità di coltivare proficuamente il cotone italiano, anche quando la lotta americana fosse condotta ad una conclussione; tutte queste cose sono esposte colla più chiara evidenza.
Noi ci saremmo gravemente ingannati se tutte esse cose non lasciassero nella mente del lettore l'impressione che un nuovo e non mai sognato campo di attività commerciale può essere aperto, e lo sarà fra breve campo che, connettendo le fortune dell'Inghilterra con i destini d'Italia può legare i popoli dei due paesi coi vincoli di un comune interesse non meno che con quelli di una comune simpatia.
J. M. S. »
In quanto al resto le due redazioni sono eguali anche nei tipi e nel numero delle pagine che sono 48 in ciascuna.
Il resto si vede nella ristampa.
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Relazione generale sull'Esposizione di Londra. 1862. Oltre della relazione particolare sulla coltivazione del cotone in Italia il Devincenzi scrisse e pubblicò anche in Londra la re-