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Opere Complete
Volume Primo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1912, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   358
   giuseppe devincenzi
   lazione generale sull'Esposizione Internazionale quale commissario generale insieme al Marchese G. B. Di Cavour.
   Le pagine di questa Relazione sono 40.
   La Ristampa di queste tre Relazioni si è eseguita sulle copie esistenti nella Biblioteca Melchiorre Delfico.
   Non se n'è fatta che una sola edizione.
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   Aggiunta.
   Quest'aggiunta, trascritta dal « Gran Sasso d'Italia », anno V. num. 22, 15 nov. 1842 ed indicatami dall'amico Giovanni Palma, ci fa tornare ai primi anni dell'operosità scientifica del Devincenzi applicata all'agricoltura, e porta il titolo:
   « Bella necessità di migliorare in Italia gli aratri e gli altri strumenti congeneri, e del coltro toscano; memoria presentata nel 2. Comizio agrario alla società economica del I. Abruzzo ultra dal socio corrispondente sig. Giuseppe Bevincenzi. »
   Sig. Presidente, sigg. sodi.
   I.
   Non pur l'aratro è il primo degli arnesi rurali, ma si vuol considerare come l'importantissimo fra gl'infiniti strumenti che si son trovati, e come quello che meglio che ogni altro ha contribuito a dirozzar l'umana generazione. Essendoché per suo mezzo facendosi concorrere alla maggiore e più grave delle faccende campe-recce la forza degli animali bruti, gli uomini non più dovettero tutti dar opera all'agricoltura per ricavare dalla terra il loro sostentamento, ma bastò che una parte di essi vi s'impiegasse dando così l'agio in processo di tempo a molti altri di rivolger l'animo alle altre arti, alle lettere ed alle scienze, che sono sorgenti perenni e fonti di ogni bene per le civili compagnie. Ma non ostante la grande importanza di questo istrumento rusticano, ed avvegnaché per la sua perfezione giunger potrebbe l'agricoltura alla maggior floridezza che mai sia da sperare, tuttavia pochissimi sono quelli che attendono alle cose della villa fra noi, e che si dieno un pensiero al mondo di così fatti perfezionamenti. Il perchè