giuseppe devincenzi
fra la navigaz ione a vapore e le strade ferrate, e delle svariatis-sime esigenze commerciali. Quanto al commercio generale, ognun sa che le strade ferrate percorrono per ordinario, compresevi le fermate, circa chilometri 34 all'ora, ove i piroscafi non vanno che colla celerità di circa chilometri 18 per ora, senza tener conto delle stazioni, le quali quanto tempo consumano non è a dire. Arrogi l'incertezza della navigazione, e vedrai qual differenza di celerità e di certezza di arrivo vi ha fra l'un mezzo e l'altro. E per ciò che concerne la prosperità speciale delle varie contrade d'Italia, lasciando pur stare l'interno della penisola, i piroscafi non potranno certamente provvedere ai bisogni di tutte le coste dirimpetto cui passano. Sempre saranno pochissimi i porti che potranno toccare, e le contrade intermedie poco o niun vantaggic ritraggono. E di vero qual vantaggio ritrae tutta la spiaggia mediterranea dalle stazioni di Livorno, Civitavecchia e Napoli, e tutta la spiaggia adriatica dalle stazioni di Ancona, Manfredonia e Brindisi? Io bramerei che nel giudicar dei nostri bisogni commerciali, come in tutte le altre cose, ci tenessimo lontani dal pericolosissimo scoglio delle vedute troppo restrittive, le quali quasi sempre vanno nel falso. Infinite son le esigenze commerciali, e chi ben vede troverà che ad alcune potrà provvedere la navigazione ordinaria, ad altre le navi a vapore, e ad altre infine le strade ferrate; l'ufficio delle quali non potrà esser supplito dai piroscafi, come l'ufficio di questi non può esser supplito dalla navigazione a vela. L'immensa schiera dei viaggiatori, la corrispondenza e moltissime merci preziose sempre preferiranno il celere e sicuro modo di viaggiare delle strade ferrate. Ed allorché la gran rete delle strade ferrate europee sarà compiuta, lasciando dall'un dei lati l'incertezza della navigazione, tanto sarà il risparmio di tempo che in questa via terrestre italiana si troverà, che nello spazio che una nave a vapore giungerà direttamente al punto più meridionale d'Italia o al golfo di Venezia o a quello di Genova, il viaggiatore, che avrà preso terra in quel punto estremo, già si troverà nel cuore della Germania o della Francia. Nò è punto a credere, come alcuni pur vorrebbero, che questo porto estremo d'Italia, ohe addenterebbe