note ed aggiunte
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Polonia, che, per mezzo della gran strada dall'impero e quelle a Dresda e nella Bosnnia, di breve saran riunite al suo porto, daranno eguale importanza a queste quattro vie per cui potrà transitare il commercio asiatico europeo. E quanto alla parte marittima del viaggio, chi muove dal porto di Alessandria viene nello stesso tempo così a Venezia che a Trieste. Forse queste due navigazioni potranno avere un vantaggio sopra quelle di Genova e di Marsiglia, che sono più lunghe; ma, prima di venire a questa conclusione, bisogna ben disaminare la natura de' mari che fa d'uopo percorrere. Ma siasi per altro comunque, poiché io considero come porto austriaco, così se le cose fossero in questo stato, i porti italiani andrebbero di paro coi porti delle altre nazioni, e non avrebbero alcuno nò vantaggio nò svantaggio su di essi pel commercio orientale. E siccome da Brindisi a Venezia vi ha la distanza di circa chilometri settecento, per percorrere i quali si debbono impiegare per mare intorno ad ore trentanove, così, sia che da Brindisi avessimo la strada ferrata adriatica o la mediterranea, sempre serberemmo il privilegio di avere in Italia la più breve e certa via del commercio asiatico europeo. Perocché, siccome chi si trova a Bologna è quasi ugualmente distante dal lago di Garda o sia dalla strada d'Innspruck, che chi è a Venezia, così, invece di un'incerta navigazione di ore trentanove, non impiegheremmo che circa ore ventidue colla strada adriatica o quasi ore trentadue colla mediterranea, e ratterremo con l'una o l'altra di queste vie terrestri, sebbene in differente grado, una superiorità su tutte le altre nazioni. Ma ricordiamoci quello che testé dicevamo delle abitudini commerciali, e che questi pochi anni in che stanzi eremo queste abitudini sono gVir rimediabili.
Qui dunque la quistione non è più solo di spazio ma di tempo, non solo di topografia ma di priorità. L'Italia tiene a ridosso due grandi potenze, la Francia e l'Austria, le quali le contrastano questa via del commercio asiatico-europeo, ossia quest'unica speranza forse che ne rimane di un migliore avvenire. La gran strada dello stato che da Trieste va a Vienna, già in gran parte costruita, di breve andrà a fine. Or non ò da credere che l'austriaco vorrà