358
giuseppe devincenzi
za dubbio in uno stato grandissimo di floridezza, e che sovente vi accade percorrere tratti immensi di paese, la cui coltura è di tanto migliorata da non sapere immaginare che si possa far altro di meglio. Eppure quel suolo si mostra all'i ndustre agricoltore assai più ingrato che il nostro e molti sono gli ostacoli che vi si han da quello a superare. Ma Parte di coltivare i campi vi è tenuta in grandissimo conto e vi basti sapere che per stabilire in Pisa il podere modello o, per meglio dire, l'Istituto agrario, ha il Ridolfi senza verun'insistenza avuto a sua disposizione da quella Corte meglio che trentamila scudi. Se io volessi anche per pochissimo discorrervi delle cose che riguardano l'agricoltura in quel Ducato, di troppo vi dovrei trattenere. Son sicuro che più piacevolmente e più utilmente discorreremo di queste e di altre cose al mio ritorno. Pestai per qualche giorno in Pisa e nella dimora che vi feci visitai Livorno, ma senza parermi di esservi andato; giacché possono ora quelle due città dirsi quasi una sola a cagione della strada di ferro che le congiunge, e che da pochi giorni è stata aperta al traffico. Non vi s'impiega per andarvi che 15 a 20 minuti, quando prima vi abbisognavano tre ore. Da Pisa mi son poi recato in Lucca, piccola ma dotta e gentilissima città. La campagna lucchese e specialmente la grandissima pianura intorno Lucca irrigata dal Serchio, è come un immenso giardino. Si vuole che questo tratto di paese, relativamente, non solo sia il più popolato d'Italia, ma il più popolato dell'universo. Da Lucca, per brevemente dirvi, percorrendo la piacevolissima riviera di levante, son venuto qui a Genova. Il Genovesato, almeno da noi, non è molto conosciuto per la floridezza della sua agricoltura. Eppure io vi dico che se vi ha alcun luogo veramente meraviglioso in Italia sotto tale aspetto, egli è questo per l'appunto. Pensate che io vengo di Toscana e da Lucca, paesi che menano il vanto di essere i meglio coltivati in Italia: pur tuttavolta ora che ho veduto il Genovesato posso dirvi, e senza tema di errare, esser nulla quella industria se a questa si paragoni. In quei luoghi hanno avuto da natura un suolo da coltivare: qui l'hanno creato. I campi genovesi si possono ritenere per vere creazioni ed io non saprei dire se sieno