deli.a mancanza delle strade 29
Sì. o signori, le popolazioni che ne soffrono, spesso non intendono le cagioni dei loro mali. Ma noi dobbiamo ben comprendere come le questioni economiche in Italia sono preeininenti su tutte le altre.
Nel facile svolgimento della nostra ricchezza nazionale sta tutto il nostro avvenire, ed in questo svolgimento solo potremo trovare il vero riordinamento della nostra finanza.
Nè solo dal lato della pubblica entrata, che ne toglie, e dal lato della prosperità nazionale, la mancanza delle strade è da considerare un male gravissimo, ma anche per altre ragioni.
Non solamente la finanza a cagion della deficienza delle strade perde perchè non introita, ma perde perchè deve pagare.
Yo' far considerare alla Camera come abbiamo trovato, al primo costituirsi del regno, moltissime provincie senza strade ferrate. Già abbiamo ordinato tal sistema di ferrovie per tutto lo Stato, che di breve ninna provincia rimarrà senza i benefizi di questo maraviglioso trovato di locomozione. Noi abbiam fatto, decretando queste ferrovie, quello che dovevamo fare.
Or vi prego, signori, di ricordare quali siano gl'impegni che noi abbiamo assunti colla concessione di queste strade ferrate in Sardegna, iu Sicilia e nelle provincie meridionali.
Noi abbiamo assunto una guarentigia a favore delle società concessionarie che si eleva a circa 65 milioni di lire all'anno. Questo è un fatto gravissimo che dobbiamo aver sempre innanzi agli occhi.
Le nostre ferrovie saranno compiute fra due, tre o quattro anni, ed allora il bilancio dello Stato si troverà gravato di altri 65 milioni di lire all'anno. Ora è certo che una grandissima parte di questi 65 milioni graviterà a danno della finanza dello Stato, finché quelle ferrovie non raccoglieranno moltissimo movimento.
Ognuno sa che le strade ferrate, ove non siano alimentate dal commercio delle vie ordinarie, sono come le strade che passano in un deserto, e che non rendono nulla, o pochissimo. È impossibile immaginare che vi siano delle strade