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Opere Complete
Volume Secondo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 487

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   OirSEFPF- DETINCENZI
   Parlare di bonifiche è parlare dei mezzi e modi di bonificare, e la questione elevata dall'onorevole Nisco, è questione gravissima sopra ogni altra.
   L'onorevole Nisco ne diceva quasi per dare autorità a certe conclusioni cui mirava, ehe la Francia sta bonificando, che la Francia bonificherà le sue terre, perchè c'è colà una legge generale delle bonifiche, che riconosce le bonifiche opera di pubblica utilità, e da eseguirsi o dallo Stato o da compagnie concessionarie. E le sue conchiusioni sono state, se non erro, che le bonifiche fra noi non potranno farsi altrimenti che per concessioni a compagnie industriali.
   Io risponderò all'onorevole Nisco coi fatti e coll'auto-rità, e con altre argomentazioni.
   L'autorità che invoco è la stessa autorità dell'onorevole Nisco.
   La Francia non ha bonifiche, o almeno di tutti i paesi d'Europa la Francia ò quella che ha minori bonifiche.
   NISCO. No! no!
   DEVINCENZI. E la Francia non ha bonifiche appunto per aver voluto seguire il sistema che ne raccomanda l'onorevole Nisco, cioè quello delle concessioni.
   Nò bisogna per vermi modo confondere la questione della dichiarazione dell'opera di pubblica utilità colla questione dell'esecuzione delle opere. Egli è naturale cosa che anche un privato possa avvantaggiarsi di una legge di espropriazione per pubblica utilità. Sono comunissimi questi casi, in tutte le questioni di acqua specialmente.
   La questione sollevata dell'onorevole Nisco si riduce a questi termini:
    Chi debba fare queste bonifiche? Saranno gli stessi proprietari delle terre o individualmente o riuniti in consorzi, socon:lo le diverse esigenze dei casi, ovvero saranno dei concessionari! 
   O altrimenti, e così meglio si ravviserà la gravezza «Mia ques'ione, in ispecio se si porrà niente a certe strane dottrine economiche odierne; - è egli giusto che per bonificare espropriamo i possessori di terre, per dare queste ter-