provvedere a tutti gli altri bisogni, e specialmente al perdonale durante due anni, non impiegando per .«pese, che dovrebbero continuare in seguito, una spesa maggiore di 30,000 lire all'anno; purché per altro tutto sia fatto con quella giusta economia, colla quale vanno condotte le faccende dello Stato. Il modo, come è stato attuato il preventivo dell'Esposizione di Londra, che certo era molto più malagevole a stabilire, forse potrà dare alcun credito alle mie parole.
Spero da ultimo che l'interpretazione che io son venuto combattendo dell'articolo del progetto, non sia quella del Ministro d'Agricoltura, Industria e Commercio; e che Egli nou abbia inteso mai di ridurre un gran Museo nazionale ad uu Museo scolastico. Ma ove questo fosse il senso di quelle parole, son sicuro che l'egregio uomo, ora Ministro d'Agricoltura, Industria e Commercio, cosi noto per l'amore che porta alla prosperità del paese, vorrà novellamente farsi ad esaminare questa gravissima questione, che potrebbe privare la nazione di una delle più utili istituzioni, che mai possa avere. E confido che Egli, l'onorevole Commissione parlamentare, e tutti gli altri miei colleghi ed amici della Camera (cui uella mia assenza cagionata da male stato di salute, non posso fare a meno di raccomandare caldamente questo Museo, pel quale non ho risparmiato nè fatiche e nè pene, persuaso di far una cosa utile alla nazione) vogliano accettare, sia perchè giusti sieno i dubbi della triste interpretazione, sia per torre alla legge ogni ambiguità, i seguenti emendamenti.
Noi areico, provincia di Teramo, 12 febbraio 1865.
Progetto Ministeriale.
AKT. 2.
Il Museo industriale farà parte dell'Istituto tecnico di Torino, il quale avrà sede in uno degli edifizì pubblici che rimarranno disponibili,