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Opere Complete
Volume Secondo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 487

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   GIUSEPPE DE VINCENZI
   ogni qualvolta una compagnia domanda alcuna cosa, si approfittano dell'opportunità per ribassare le tariffe.
   Tutte le riduzioni di tariffe sono state introdotte per pressione sulle società, e per concorrenza di altre lince, o di altri mezzi di trasporto.
   Ora io credo che colPaggiunta fatta all'articolo l. il Miuistero acquisti maggior forza. Pregherei quindi l'onorevole ministro di voler accettare quest'emendamento, che non servirà ad altro che a dar maggior forza al Governo, lasciandogli d'altra parte piena libertà di azione.
   MINISTRO PEI LAVORI PUBBLICI. Queste tariffe essendo parte integrante del contratto, è impossibile farne la revisione immediata. Ma dichiaro che iutendo entrare nella via della revisione delle tariffe secondo l'idea che esprimeva l'onorevole Devincenzi. Di più souo in grado di dichiarare che i direttori di queste compagnie entrano pure nelle medesime viste; se nou che una tale operazione deb-b'essere preceduta da lunghi studi, ed è quindi impossibile pel momento di accettare un emendamento il quale arrecherebbe un'infrazione al contratto che abbiamo, stipulato, e metterebbe in gravissimo imbarazzo il Goveruo.
   BONGHI. Se l'onorevole Devincenzi ritirasse l'emendamento, io lo ripiglierei.
   PRESIDENTE. Vedo che non souo d'accordo; sarà forse meglio rimandare la discussione a domani.
   Un ministro. Non si potrebbe terminare adesso?
   PRESIDENTE. Se i signori deputati vogliono avere la compiacenza d'aspettare, si potrà terminare.
   Per agevolare la soluzione della questione si potrebbe fare nel modo che indicherò.
   L'onorevole Devincenzi accetta l'articolo 1. del progetto di legge. Ma teme che l'articolo nei termini nei quali è redatto ove veuisse deliberato siccome sta, possa nuocere ai diritti ch'egli vorrebbe salvare coll'emendamento da lui proposto. Qui sorge una difficoltà in quanto che in massima il ministro accetta il concetto, ma dichiara di non poterlo introdurre nella convenzione, avvegnaché non è in suo p°"