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IV. Soppressione del concorso delle provincie e de' comuni alla costruzione delle linee primarie.
V. _ Costruzione delle ferrovie complementarie.
PRESIDENTE. L'onorevole Devincenzi ha presentato il seguente emendamento da sostituirsi all'intiero artic. 5. ')
Ne darò lettura:
« Il Governo è autorizzato a promuovere e stabilire consorzi facoltativi od obbligatorii fra le provincie ed i comuni interessati alla costruzione delle strade ferrate che costituiranno la rete complementaria nelle provincie napoletane, allo scopo di farli concorrere nelle spese per la costruzione di tali linee.
« Il coucorso avrà luogo per una somma che uon potrà eccedere annue lire 1,000,000 per la durata di anni 40, da ripartirsi fra i corpi contribuenti in proporzione del vantaggio che potranno rispettivamente ritrarue.
« Ove le provincie ed i comuni interessati nou riescano, entro sei mesi dalla data dell'approvazione del consorzio, a porsi d'accordo circa le rispettive quote di contributo, verranno determinati con decreto reale i corpi morali che dovranno entrare nel consorzio, e la quota di ciascheduno di essi, sentiti prima i rispettivi Consigli provinciali e il Consiglio di Stato ». *)
') Articolo 5 della proposta:
Le provincie ed i comuni intiressati alla costruzione delle strade ferrate da Foggia a Napoli per Benevento, dell'altra diretta a Termoli ]> r Campobasso, e di quella da Popoli a Rieti per Aquila, dovranno concorrere a forma di consorzio per la durata d'anni 20, nei magg\pri carichi assunti dal Governo allo scopo di costruire, le succitate linee. Tale concorso è stabilito in un'annua somma di lire 500,000, che sarà ripartita tra i corpi contribuenti in proporzione del vantaggio che potranno rispettivamente ri trarne.
Ove le provincie e i comuni interessati non riescano entro 3 mesi dalla data della promulgazione della presente legge, a porsi d'accordo pelle rispettive quote di contributo, verranuo determinate con decreto reale i corpi morali che dovranno entrare nel consorzio, e la quota di ciascheduno di en>i, sentiti prima i rispettivi consigli provinciali e il consiglio di Stato.
) Questa proposta fu firmata col Devincenzi dai deputati Mancini, PisaneUi. Leopardi e Beneventani.