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Opere Complete
Volume Terzo
Giuseppe Devincenzi
Giovanni Fabbri Editore, 1914, pagine 465

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   livori pubblici
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   ficie rappresenta il giusto rapporto fra i bisogni di un paes-civile e la sua rete stradale. E noi abbiamo non poche provinole in Italia dove questa media vien largamente superata, se si aggiungano alle strade calcolate nei nostri quad i le vie vicinali, delle quali ci riesci impossibile raccogli -sicure informazioni. Ed è appunto in quelle fortunate contrade dove l'agricoltura raggiunse il grado massimo di prosperità, e dove i facilissimi scambi alimentano i piti lucrosi commerci.
   Nel quadro dell'allegato III, si è voluto mostrare quanti chilometri di strada ordinaria dovremmo costrurre nelle varie regioni italiane, per raggiungere lo sviluppo della rete stradale di Francia e d'Inghilterra, per toccare il rapporto di un chilometro di strada per ogni chilometro di superficie, per arrivare alla media della regione lombarda, per restringerci alla media dello provincie in Italia meglio fornite di comunicazioni rotabili, ed inline per accontentarci di raggiungere mezzo chilometro di strada per ogni chilometro quadrato di superfìcie. Da questi raffronti risulta che, per raggiungere il limite massimo a cui già arrivò l'Inghilterra, dovremmo costrurre altri 257.000 chilometri di strade; 171.000 per arrivare ad un chilometro per ogui chilometro quadrato; 121.000 per pareggiare la media generale delle provincie lombarde; 102.000 per toccare la media delle provincie italiane meglio fornite di strade, e finalmente chilometri 52.000 per avere un mezzo chilometro di strada per ogni chilometro quadrato di superficie. Le quali cifre chiaramente dimostrano l'importanza della questione, che ci siamo proposta, e come sia necessario di rivolgere alla sua soluzione le nostre maggiori cure.
   Nè si può sperare che largamente si svolga la costruzione delle strade comunali obbligatorie senza che contemporaneamente si estenda anche la rete delle vie nazionali e provinciali. Questo stesso contemporaneo sviluppo noi lo riscontriamo in Francia, dove le vie di più generale interesse sempre accompagnarono lo svolgimento della viabilità secondaria. E l'Inghilterra ce ne somministra pure una prova colle sue strado di grande comunicazione, che si coslrus-