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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   fjj OPERE COMPLETE
   Dunque la disertazione delle marittime pianure non vuoisi attribuire a belliche devastazioni, non a temporanei disastri, i quali si riparano, non a qualità morali de' prischi abitanti, che simili ai lor vicini esser doveano. Né anche la pirateria, prima de' saraceni, poi de' turchi e quindi delle potenze barbaresche, spopolarono i piani delle rive; sì perché potevano gli abitanti incastellarsi, come generalmente si fece nella prima di esse, sì perché i saraceni anche dentro terra fecero stabilimenti ed incursioni. Dunque una causa naturale ha dovuto spopolare le littorali pianure e le valli de' fiumi, altrimenti le cagioni morali avrebbero dovuto agir su queste sempre meno che ne' paesi mediterranei ed alpestri. Or supposto che tal forza irresistibile abbia operata la devastazione di tante belle contrade e prodotto paludi, che potevano fare i miseri abitanti se non fuggire nei luoghi elevati e vivervi come potevano? Che, se la cosa andò in tal modo, meritano essi i titoli di rozzi, di pigri, di barbari, come se per semplice incuria le acque avessero inondato i bassi fondi, e la coltura dei monti, con l'abbandono dei piani, fosse stata spontanea, per ignoranza e non comandata da fisici disastri?
   Se un giorno fu cólta ed abitata una contrada, non ] potette esserlo se non aveva una giusta pendenza o almeno un suolo unito ed eguale; né potè rendersi inegualmente concavo senza furiose operazioni del mare e de' fiumi. Dunque dovette esservi una irruzione che distrusse porti e coltivazioni, generando scavi e fosse. Tale invasione potè maggiori guasti cagionare nelle valli de' fiumi: 1. perché più basse del resto, 2. perché ivi le fluviali correnti doveano formare gorghi ed ineguaglianze.
   Eimirando particolarmente l'Adriatico, il quale infuria coi venti di Levante e spinto da essi depone sulla sponda ammassi di sabbia, avviene che lo stesso vento produce i grandi e lunghi temporali in tutte le terre che pendono su detto mare. Questa coincidenza anche a' dì nostri cagiona scavi e riempimenti, non solo alle foci dei fiumi, ma nel mare che è loro di contro. Per tal ragione nella nostra provincia, la quale ha una spiaggia di trenta miglia dal Tronto all'Atomo, presenta il mare un fondo regolare,

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