ÒPERE COMPLETE
canto Corropoli, Melano sotto Guardia, ove sono avanzi di tenne e di altre fabbriche; presso le quali restano le mura di S. Maria a Melano, venissero non altrimenti che Milano dalle celtiche radici med lami (fertile terra). Crede contut-tociò inverosimile ed incerto di aver i Galli occupato le nostre regioni e chiama oscuro il 2. posto di Plinio ch'è il seguente... Umbriam... agrumque Gallicum circa Ariminnm ab Ancone Gallica ora incipit... Siculi et laburni plurima ejus tractm tenuere: in primis Palmensem, Praetutianum, Adria-numque, Unibri ìios espulere, Iws Haetruria, lume Galli. O-ra ir fu sig. Melchiorre Delfico opinò nella Numismatica atriana che le parole in primis Palmensem, Praetutianum, Adrianumque agrum sieno state aggiunte da sciocco copista, non essendo verosimile che avendo Pliuio descritti i tre agri nella quinta regione, li volesse poi rinominare nella sesta, saltando i territorii del Piceno proprio. Tolte quelle parole tutto è regolare e vero. Quindi io opino col sudetto autore che i Galli non occupassero il paese al di qua di Ancona, e che le espulsioni de' Siculi e Liburni effettuata dagli Umbri, ed il rimando di costoro dagli Etruschi, e di essi dai Galli debba ritenersi per la regione VI. Umbriaì da Ancona in là.
Per esaurire le ricerche sulle antiche popolazioni della nostra provincia dir debbo qualche cosa sull'agro Palmense, nominato da Plinio ed unito all'agro Pretuziano... Ager Praetutianus Palmensisque. Questa sola menzione, non affiancata da Strabene né da Tolomeo né dalla tavola di Peutinger, e neppure da alcun monumento, ha divisi gli eruditi in molti pareri. I scrittori Fermani lo dicono esistito presso l'odierno castello di Torre di Palma, e non temono di comprendere nel Pretuzio i territori di Truento, di Cupra e fin di Ascoli, e di alterare il testo di Plinio parlante dell'El-vino quo Picentium incipit — in Palmensium incipit. Certo che Plinio lo disse congiunto al Pretuzio non al Piceno, terminante secondo esso autore all'Elvino. Piacque all'ab. Romanelli di situarlo nel d'intorno di Castro. Il sig. del Re, ritenendo che la librata sia l'Elvino, ove finiva l'agro pretuziano, asserisce che il Palmense fosse al di là, ma ivi