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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

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a cura di Federico Adamoli

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   fcl PANCRAZIO PALMA 23
   era invece quel di Truento. Il Delfico ed il Palma dicon plausibile il parere del Biondo, il quale non conoscendo altra pruova istorica di quest'agro, tranne l'oscurissima di Plinio, opinò che dovesse leggersi ager Pinnensis. A mio parere però non bene si apposero, poiché, avendo Plinio nominato la città Pinnense fra i Arestini e nella IV. regione, non è verisimile che la ripetesse nella quinta. Il sig. Ne-mesio Eicci lo crede posto tra la librata ed il Salinello, opinando che questo e non quella fosse l'Elvino. Crede anche indicare l'ubicazione di un'antica Palma, città che avrebbe dato il nome all'agro, presso Tortoreto. Un dì forse potrassi rinvenire alcuna iscrizione che vaglia a dilucidare la secchissima menzione suindicata. Quella riportata dal sig. Eicci ed estratta dal Gratero sarebbe opportuna se si conoscesse rinvenuta nel Pretuzio, atteso che vi si parla di L. Aufidio... velina... Palmensi... Il medesimo giustamente si fonda in una bolla d'Innocenzo III. de' 2 Dicembre 1204, nella quale, descrivendosi i beni del monistero di S. Giovanni in ^ enere, si notano in comitatu Aprutii... Ecclesiam    Atri dunque fu la prima città delle nostre contrade, ben presto salita a floridezza mediante il commercio marittimo, che essa onorò coi tipi delle sue monete, galli, cal-ceamenti, delfini, conchiglie, ippogrifi, ancore, meno il triente, nel quale effigiò un vaso a celebrare le sue figuline. E noi possiamo congetturare che i primi sbarcati Tirreni non lasciarono di essere soccorsi da susseguenti arrivi di altri coloni, con importazioni di droghe e di metalli, uniche merci di cui potevano avere bisogno e che trar non potevano dal nuovo suolo. È per me sicuro che la nostra Hatria, detta dai Latini anche Boària, dasse il suo nome al sottoposto mare, poiché questa i Eomani ed i Sabini conobbero

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