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OPERE COMPLETE
pitanata. Il eh. de Minicis di Fermo descrive tre monete coll'epigrafe scritta al modo etrusco, che egli interpetra FIR e crede siano siate fuse in Fermo ed al suo parere convenne Delfico. Ma i PP. Marchi e Tessieri trovano ragioni per crederle di qualche città dell' Umbria e non di città adriatica. Abbiamo sopra indicata la probabilità che va acquistando il numero col motto VBS. di essere di Vestea o Vestina nei Pinnensi. Oònosconsi sinora quattro spezzati: il sestante con testa di bue e nel rovescio la mezza luna: l'oncia con conchiglia e nell'esergo un'accetta: la semi oncia con calzare e nel disotto la leggenda Ves. Vennero pubblicati dai sudetti PP. Marchi e Tessieri nella Tav. III. Classe IV. Nel 1840, scorrendo il sig. Riccio la nostra provincia, ebbe non solo le tre descritte frazioni, ma un triente del peso di once 5, perciò eguale ai simili atriani. Di altre monete vestine ho avuto notizia ma non descrizione, tutte rinvenute nella nostra provincia, e nessuna nel terreno di Vescia, alla quale si credeva che appartenessero, nonostante le ricerche fatte eseguire nell'agro di quella città dal nostro archeologo sig. Montorj senza trovarsene colà una sola. Dall'eguaglianza del peso ' colle Atriane può argomentarsi la coetaneità delle due monetazioni, come dalla somiglianzà degli effigiati si può inferire che i Vestini fossero anche navigatori, sia che provenissero dal mare, sia che a questo dai monti fossero discesi.
Stabiliti i governi e durando pacifici più secoli, il commercio marittimo progrediva, alimentato da squisiti prodotti e da riputate manifatture. Erano le nostre contrade al massimo grado di floridezza nel V secolo di Eoma, e l'opulenza era tale che Strabone (Geog. 1. 1.), sull'autorità di Fabio Pittore, asserì di avere i Romani cominciato a concepire idea della ricchezza quando assoggettarono i Piceni. E Lucio Fioro protrae l'adolescenza o seconda età di Roma sino alla guerra picena. Fu quest'epoca l'apogeo della nostra grandezza, opulenza e coltura. Le ricchezze provenivano dalla vendita degli abbondanti prodotti agricoli ed artistici, che si esportavano da piccoli, ma spessi porti, formati dalle ristrette Foci naturalmente incanalate. I principali di tali com-