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Opere Complete di Pancrazio Palma (1781-1850)

Giovanni Palma (a cura di)
Giovanni Fabbri Teramo, 1912, pagine 572

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Dì PAKCKAZIO PALMA ' 43
   la più ragguardevole fu quella del Satino o Tordino. Partiva essa da Castronovo per la porta occidentale, oltrepassava il fossato su di un ponte, che ancora esiste, formato di due archi di quadri laterici l'uno all'altro soprappostro, si stendeva alquanto più al settentrione dell'attuale strada nuova, ed a fianco di essa eranvi sepolcri, de' cui nuclei vari ne rimangono in fila, perché è stato impossibile di demolirli, come s'è fatto degli esteriori rivestimenti. Oonduceva ad Interamnia, quasi coll'attuale andamento, giusta può arguirsi da qualche altra residuale maceria e da sepolcri di diverso genere, fatti cioè di grossi quadri di terra cotta. Né qui arrestava»!, che su per la valle del Tordino proseguendo, vicino ad un tumulo, non notato da alcuno, di là del fosso Cona sul fondo delle monache, magnifico ponte valicava presso il Ponte a porta, di cui resta un pilastro, ed un secolo fa rimaneva un terzo dell'arco, donde fino alle sorgenti del fiume inoltravasi; e forse sormontando l'Appen-nino, almeno per pedoni e per vetture da soma, nella valle di Amatrice è probabile che andasse ad incontrare la grande Salaria. Nessuna colonna rnilliaria di tale strada è pervenuta sino a' nostri tempi; ma il vescovo Campano assicurava che fuori Teramo circa il 1474 esistevano. Visimtur extra urbem sepulcra latridesque itinerarii.
   Anche a destra del Sali nello era vi un ambito dalle foce fino a S. Omero, non conoscendosi ove terminasse; ma che forse riunivasi alla Metella presso Oarrufo. Vien mentovato in un documento del 1023, appartenente al fu monistero di S. Lorenzo, in cui ad un fondo si dice confinare a capite viam salariam. Slmilmente per la sinistra sponda dalla librata staccossi altra via salara, menzionata in un documento ,del monistero di Mej ulano.
   Tante vie rotabili, tutte portanti al mare da un canto, ed alla città massima dall'altro, attraverso de' culti Sabini, che ne profittavano per discendere all'Adriatico, non potevano non rendere florido il commercio, animata la produzione, ameno il paese, il popolo numeroso ed agiato. È osservabile che fra tutte le strade romane la sola salaria ha conservato il suo nome. E non solo così appellasi tuttora

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