DI PANCRAZIO PALMA 45
ruderi e da iscrizioni, tre delle quali riporterò più avanti ai numeri 9, 10, 11. In uno detto della regina, che il Fab-brizj morto nel 1618 dice integro al suo tempo, il sig. Delfico trovò sepolti tre busti marmorei-di eccellente scultura e di esimia conservazione, di unita a frantumi di marmi colorati e parte del pavimento.
Certo che per tutto il tempo che durò la romana re-ptibblica ed il redime municipale delle nostre regioni, con numerosa popolazione, con raffinate arti, con florido e pacifico commercio, dovea l'agricoltura prosperare. Ohe se gli antichi abitanti furono costretti a dividere i propri terreni con coloni che i Romani non cessavano di mandare a Castro, Truento, Atria, Beretra ed Interamnia, non ne soffriva la floridezza del paese. Una ne fu inviata ai tempi di Siila in quest'ultima, condotta da Tito Tattajeno; ciò che il Campano ritraeva da monumenti lapidar! a suo tempo esistenti. Scrive Balbo che il precutino agro coltivabile fu diviso (forse fra municipi e coloni): che le terre sterili rimasero in comune: la parte montuosa fu censita a profitto della repubblica '). Tale ordinamento passò in esempio; in mo-dochè quando fa menzione di ripartizioni accadute a Spo-leto, Gravi, Cingoli ec., soggiunge sicut est Interamne Palestina Piceni.
Finalmente, anelando la signoria della patria, Cesare, passato il Rubicone, assicuratosi di Fermo, di Ascoli e di
T) Può essere che dopo tal censimento i nostri monti cominciassero a sboscarsi ed abitarsi; poiché i nomi di molti villaggi ivi sorti e di varie contrade rammentano le precedenti selve ed il loro abbattimento per ri-durne il suolo a coltura od a prato: tali Paslignano (pascolo di ghiande), Soselo, Gervaro, Croynaleio, Frattoli, Cesa Castina ed altre Cese, Abete-mozzo, Gerqueto, VernesuM, (alberato di pioppi), Settecerri, Pascellata, tre Macchie, Valle vaccara, Alvi, Castagneto, Nocella, Ceraso, Olmeto, .Faieto, Pomarolo, Elee di Roseto, Faugnano. Quest'ultimo però forse deriva da Fauno che poteva avere un tempio in quei grandi antichi boschi. Non può negarsi intanto che vari nomi furono tratti dal greco, come Nerito (luogo oscuro), Iscarelli da Ischiros, (luogo alto e forte); forse Ciarelli da Cieros (luoghi ombrosi), Comignano da Comao (produttore di erbe). I Latini, che più di noi amavano l'ellenismo, potevano da quello ritrarre tai nomi, senza supporre greche origini.