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Osservazioni Geologiche e Memorie Storiche di Accumoli in Abruzzo

Agostino Cappello
Stamperia del Giornale Arcadico, 1825, pagine 164

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Geeco iasegiuito nell* università di Bologna j stavà a; Firenze medicò di Carlo duca.di Calabria , il quale in nome di Roberto re di Napoli di lui padre teneva U reggimento di quella città, (i) Pcetendesi dunque, che Cecco tanto si adoperasse presso Tot-timo principe che ottenne i mezzi per la ristaura-zione della via Salaria.
   Nel parlarsi (a) di questa strada fu da noi preso un'abbaglio- quando pronnnciossi che passata la Posta non si ravviavano;monumenti della medesima fino, a,)e vicinanze di Ascoli. Siamo ora assicurati cpservene picciole traccie passato appena l'antico vicoFalacrinc nella macchia detta della Meta, parola che noi crediamo derivata dal latino passata nell'idioma- italiano « poiché da Roma a Falacrino si contact nel suddetto itinerario 78 miglia, ed altrettante ne restano per giungere ad Atri. Maggiore diviene la,nostra inavvertenza, quando in detta pianga topografica c,i Accumoli, per no.stro suggerì mena .to te^tè ^levata, si. ritrova un bel monumento di strada salaria quasi nella maggiore altura all'È, del suo territorio, 'distinto col nome di passo di Anni-baie dai npstri contadini di Poggio d'Api (3). Que-
   ih ¦ . , (1) Tiraboscbi t. V pag. 204. {a) Giura. Arcaci t. V luog. cit. (3) Questo villaggio col nome in Api lo troviamo -di sovente -descritto nelle memorie de'bassi tempi: nè discrediamo la sua esistenza rimontare ai tempi romani , 'ed esser passata da padre in figlio la memoria di quel' ¦ gran capitaao ; moltoppiù che è nostro avviso che in alcuni ¦ dei nostri e dei convicini villaggi non solo la romana, ma neppure l'indigena italiana razza siasi del tutto distrutta. Nè vogliamo jntertenerci sulla patria di
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