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ga pezza non mai più letta ; ma nel consultarla teste, perchè dicendosi della via salaria'doveva parlarsi del nostro convicino Fàlacrino e- della famiglia Flavia i leggendovi que'campi cosani, immaginammo potersi riferire al nostro Cose. Per lo che furono primamente fatte diligenti investigazion^ per vedere se nelle vicinanze di Fai aerino, e nell' odierno suo territorio vi fosse almeno rimaso il vocabolo Cose, Cosani.
La qual cosa inutilmente cercatv, abbiamo svolte tutte le edizioni fatte della vita dei dodici Cesari di quell'autore t non esclusa l'ultima dei classici latini coi tipi del Pomba di Torino. La maggior parte degl'interpreti sfuggirono quel passo, e secondo noi con molto giudizio rispettivamente a quelli che gli diedero un'interpretazione contraria al senso comune, ed in opposizione alla storia; dapoichè per campi Cosani, nei quali fu educato Vespasiano, intesero Cose in Etruria, riportando quel verso della Eneide Quique urbem liquore Cosas , quis tela sagittee (i). Noi però coll'autorita di Svetonio poggiata alla più sana critica rigettiamo quest' opinione. Chiunque abbiasi fior di senno converrà con noi, che quello storico almeno per una volta avrebbe ricordato che Vespasiano nato in vico modico in sabinis , fosse stato poi educato in Etruria ; che anzi neppure dicesi di essersi Vespasiano portato mai in Etruria da Svetonio ; nè tampoco fassi menzione che sia andata , o abbia dimorato in Etruria la -zia Tertulla, verso chi tanta gratitudine conservava un tanto nipote; il quale , seguendo noi quell'autore, jpare che nel rivedere spesso la patria sua, vi si com-
(i) Virgil. lib. X.
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