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Osservazioni Geologiche e Memorie Storiche di Accumoli in Abruzzo

Agostino Cappello
Stamperia del Giornale Arcadico, 1825, pagine 164

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   prenda ancera il luogo della sua èducazione. Mediocri erano inoltre le fortune della gente Flavia. Perciò onde Condursi il fanciullo Vespasiano a Cose in Etruria, faceva-d'uopo portarsi prima in Roma lontana 78 miglia da Falacrino, e quindi fare al-tre 96 miglia per andare a Cose ( 1) presso l'odierno Qrbetello. Nè vuoisi omettere come la contrada falacrina paragonata colla nostra fe poco fertile • Non alligna bene nel territorio falacrino (di Civi» tare ale) la vite, e di molte altre cose manca di cui abbonda il nostro territorio : e ciò proviene non -meno dalla maggiore fertilità delle nostre terre, che dal clima più temperato. I campi cosani sono anche oggidì rigogliosi della vite e di copiose frutta» non esclusi i cereali di, ogni specie. Se ora il nostro territorio (diÀccumoli) continua al S. O. con quello di Falacrino, probabilmente parte integrante ne faceva un tempo. Malgrado le cattive strade odierne, circa le 9 miglia resta lontano da queNo il S. Pancrazio sostituito air antico Cose. Può stare ancora che la zia Tertttlla, come praticossi mai sempre, fosse maritata nel Vico Badia, o nell'istesso Cose ; nè volendo a ciò attenersi, potrebbe dirsi che la famiglia Flavia in mediocre fortuna cresciuta avesse acquistati i campi Cosani, come i più capaci di fornirla di ciò che mancava nelle terre Falacri-ne. Finalmente essendo il nostro Cose sulla sinistra del Tronto, ed il Fica hadio sulla destra, potrr* supporsi che in quel tempo si estendesse fino ai cam*
   (1) Còse restava sulla vìa aurelia lontana 96 miglia da Roma secondo l'itinerario d'Antonino : è probabile quindi che la strada, in tempo di cui si parla , fosse più lunga e certamente non consolare.
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