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Osservazioni sulla prosperità della provincia del primo Abruzzo Ulteriore


Tipografia Angeletti Teramo, 1837, pagine 142

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   . 7° , . .
   vicenda ne il riposo. Ogni anno la terra si concima e si vanga in agosto , e si semina a grano. Così intorno ai nostri paesi esistono dei terreni detti farraginili , che avendo un continuo ingrasso dagli scoli dell' abitato , si seminano in ciascnn anno , senza riposo. Nò ci debbono allucinare le lodi che degli avvicendamenti ci dicono gli scrittori di oltremonti , o quelli de' nostri che li tolgono di ogni disciplina a maestri infallibili ; perchè colà si consumano più prodotti animali che vegetabili , più foraggi che cereali, nè si ha come tra noi da riguardare ciò che richiedono gli ulivi e le vili , in mezzo a cui usiamo seminare. Quindi diversi vegetali colà alternati non avrebbero fra noi valore da compensare e fitto di suolo c spese di cultura. Siamo almeno fermi nel biennale avvicendamento di grano , orzo , lino e di altre piante a radici fibrose in una vece , dà essere sostituite da piante leguminose eoa una sola radice a fittone* Il costume invalso però fa riporre nella controvece 1' orzo , la spelta ed il lino , in unione de' legumi e del granone. Questo anche fornito di ramose radici e di forte stelo , smunge molto il terreno , ma tale è il suo prodotto , tanto 1' utile clic ricavasi dal frullo non solo ma dalle foglie , dal gambo e dalla nuda spica , che è coltivato fra noi , come nella più parte d' Italia con passione. Bisognerebbe non seminarlo che ogni quattro anni nello stesso suolo , cioè dividendo ciascuna controvece in due parti eguali : 1' una