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Quadro storico analitico degli atti del Governo
de' domini al di qua del Faro - Manuale per gli uffiziali giudiziarj ed amministrativi

Stamperia Flautina Napoli, 1833, pagine 419

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   zecca. Fgli si restringe ad indicarcelo in massa ne' seguenti termini. « La nuova moneta si continuò a battere giusta l'ultimo alzamento, e dal 1692 lino al 1717, in cui è stato permesso consultare i pubblici registri , Irovo essersi coniati altri 6, 78,900 , che uniti a'precedenti ci danno i3 milioni 3'i5 mila, 41S ducati di argento ».
   Il Pie Carlo di Borbone nell'anno 1734, entrando vittorioso in INapoli, fece coniare due monete di argento cioè il dodici ed il sci carlini con le anni reali di Spagna inquartate co' giyli di Panna e con quelle di Toscana da una parie c l'epigrafe: Caroi.Us mx Neafolis , Htsi'ani.e infaxs ; e dall'altra il monte Vesuvio fumante con un Nettuno alle sue falde.
   La stessa moneta fu riconiata nell'anno 1760 conia testa del Ile in vece del vesuvio da una parte , e con la divisata impresa dall' altra .
   Fece ancora il Be Carlo coniare il dodici carlini con l'aquila ad una testa col motto: Fausto conoXATiovrs anno 1735 F. N. , dall'altro prospetto l'impronta del Be con l'iscrizione: Carolus. D. G. Sic. et Hteh. rex Hisp. Ime. — Fece coniare il sei carlini col suo impronto , ed iscrizioni e con la croce adorna di fiori alle punte e tre corone col motto anzidetto; fece fare nell' anno 173G il tre carlini cui fu imposta un'aquila come al dodici carlini.
   Nell'anno 1747 , essendogli nato il principe D. Filippo l'cce battere centomila ducati di carlini allusivi alla stessa nascita con l'effigie sua da una parte e della rei-na Maria Amalia con 1' epigrafe : Carolus utuiusque Si-ciliye uex et Maiua Amalia reo. , e dall' altra parte la Fortezza clic in forma di donna appoggia il lianco sinistro ad una colonna e con l'altro sostiene il real Principino sul destro suo ginocchio col molto: Firmata secuiutas ; e di sotto : Caii. Amal. Philtj\ Popul. sprs. nat. a. 1747.
   Il re Carlo Borbone battè in gran copia il dodici carlini, il sei carlini in poco numero, il carlino, ed in piccolo numero il mezzo carlino.
   TSel 1745 ordinò che le monete di Sicilia avessero libero corso, come le nazionali.
   Fra' nostri stabilimenti pubblici si ammirava r.i Deputazione delle Monete, la quale veniva composta da 20 soggetti del comune di Nipoli. Allorché si dovevano metter in commercio le nuove monete, questa YV-putazione si portava alla Zecca a farne i saggi , e quando non si tro-