Stai consultando: 'Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo ', di

   

Pagina (59/123)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (59/123)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Delitto e processo della 'squartatrice' di Teramo


Editoriale 'Il Giornale d'Abruzzo', 1954 circa, pagine 120

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   Questa pubblicazione comprende una rassegna stampa e gli atti del processo di uno dei più efferati delitti che sconvolsero la città di Teramo nel 1952.

[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Avv. SERAFINO BRIGIOTTI - Pensate' che costei è stata capace di impadronirsi di un baule di biancheria e oggetti dell'imputata e che per riaverli ho dovuto chiedere l'intervento della polizia! Avv. ADOLFO PIROCCHI — E' vero che siete stata in ospedale per
   un aborto?
   ELISA DE BENEDICTIS - Sì, è vero, Ci sono stata nel 1949. E Urbani lo sapeva come sapeva che avevo un bambino. (Il Dibattito è sospeso per dieci minuti, riprende con l'interrogatorio delle parti lese).
   NOTA: La Saccomandi scriveva spesso e scrisse anche ad Urbani ma le lettere non furono né ricercate, né esibite. Nessuna perquisizione a casa di Urbani.
   6 - INTERROGATORIO DELLE PARTI LESE A) Parla la madre della vittima
   (Da, « II Mattino d'Abruzzo» - 24-6.1953):
   « Dopo l'assassina è stato interrogato il rag. Alberto Monte verde, fratello della vittima che ha confermato quanto detto in istruttoria. Nel momento in cui è entrata in aula la, madre della vittima Annun-ziata Marchetti in Monteverde l'assassina si è coperta il viso con le mani quasi volesse scacciare la visione di quella vecchia che portava impresso nel viso un dolore incancellabile. La vecchia signora ha confermati tutto ciò che aveva deposto nei precedenti interrogatori».
   La Signora seguita la sua testimonianza chiarendo come ebbe subito la sensazione esatta che qualche cosa di grave /osse accaduto, essendosi accorta che la voce della seconda telefonata non era quel, la della figlia. « Tu non sei mia figlia » disse. In seguito la Signora nojs» mancò alle prime telefonate di Urbani di esternare le sue preoccupazioni, sia per telefono, sia alla visita di Urbani. Perciò la Signora Monteverde prima di allontanarsi prega la Corte di accertare quale sia la posizione di Urbani Giorgio nel delitto della figlia fidanzata quasi ad Urbani. Il Presidente risponde di non dubitare essendo la Corte riunita per quello. Vengono tralasciati i particolari della testimonianza ormai noti.
   — 58 —

Scarica