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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO XXXIV,
   Regni di Corrai/i) , di Corradino , e di Tancredi. Ultime notizie dei Conti si pallini. Vescovati di Matteo I. di Riccardo , e di Matteo II.
   Il Successore ili A Itone fu MATTEO I. Vescovo ( trai conosciuti ) XXII. della nobile famiglia de Untato , e Canonico della nostra Cattedrale, «•letti» e consacralo da Innocenzo IV. e dal medesimo commendato al Capitolo Aprutino nel i2:'»i. ( Ex Reg. Valic. ap. Ughcl. )
   Dal dot umi lilo sopra riferito siamo istruiti che dopo la morte di Federigo fu Ira noi , non alirimenli che in tulio il Regno , riconosciuta la sovranità di Corrado di lui maggior figliuolo, già eletto Re di Germania , o\e allora trovnvasi . La Corte Pontificia però si fece a pretendere clic il Regno le fosse devoluto ; essendone Federigo con tutta la sua posterità decaduto , in virtù della sentenza di deposizione interposta nel Concilio di Lione del 1 2.{o. e dichiaratasi contro Corrado tirò nelle sue mire parecchio Città, ed i Colili di Caserta , e di-Acerra della Casa di Aquino . A dare impulso :i tali mosse , Innocenzo IV. lasciò Lione , e tornò in Italia , fermandosi in Milano sessanla(,tialli'o giorni. Analoghe istruzioni avea precedentemente avute Pietro Caidinal Capocci Legalo della Marca a noi vicina , per le cui poco prudenti disposi/ioni ebbe Teramo a sollìirc una soverchieria dagli Ascolani. Onde non si sospetti che io amplifichi il torlo di costoro , giovi il servirmi «li lle proprie parole di uno Storico Ascolano , «iual è il Marcucci ( 8. Scz. i. niuii. )
   » L'anno predetto i 2!» i., in cui Papa Innocenzio IV. girava per P Ila— » lia , Manfredi veniva sotto specie di Governatore impadronendosi di am-aj Indue le Sicilie , Corrado Ite «le' Romani figlio di Federico discendeva » dalla Germania , ed il Cardinal di S. Giorgio Pietro Capocci presiedeva m alla noslra Provincia , come Legalo della Marca ; dettero gli Ascolani » gran inolivi» all' Italia ili biasimar la loro insolenza . Credendo l'orse il « Cardinal Legalo di liberar 1' Abruzzo ulteriore dagli artigli di Manfredi , « spedì ni facoltà Apostolica in data di Recanali a' i!ì. di Marzo nel dello » nói. al Comune di Ascoli un'amplissima cessione, o concessione di Int->3 lo il vasto territorio dal limile Tronto sino a ciuci di Pescara col mero , » e misto Impero , e con tulle le ragioni di Cuigliclmo III. He ili Sicilia ( colle «piali allora si credeva potersi ciò accordare . ) E.r li/). Quintcr /ing. l83. a ter. Indi portandosi egli il Cardinale qui in Città con suo « Decreto de' 27. Marzo predetto , rimise in possesso il Vescovo Teodino , ' il Gipitolo , ed il Senato di tulli quei Feudi forzatamente ceduti a tempo » di Federico, ed animò i Cittadini a conquistar il Territorio lor conceduto. » Ejc Uh. cit. La furia imprudente , e 1' imprudenza furiosa era a' quei » tempi la predominante di queste contrade . Ammassata eli' ebbero pertanto ' gli Ascolani numerosa Genie di Guerra , uscì lutto 1' esercito solto la con-» dotta del Podestà nel mese di Maggio , c con tal festosa allegrezza quasi x> che andar si dovesse alla liberazione , e conquista di Terra Santa . Giunti M gli Ascolani alle vicinanze di Teramo fecero alto , e chiamarono quella » Città ( clic tuli' altro aspellavasi fuorché tal asfalto ) all' ubbidienza , ed w alla resa . E perchè i Teramani fecero saggiamente serrar le Porte per