Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2 ', Niccola Palma

   

Pagina (42/272)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (42/272)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   4*
   restauratis suffi'agiis , F. TJgolinum de Brunforte poslulavit , qucm Boni-facius Vili- co ¦firmare noluit , ac sequentem Fratutiscum de plenitudine potestatis prafecit in Episcopum . Corrado dunque non va situato nolla serie , come riprensibilmente fece Iliceanale. Bisogna situarvi bensì FRANCESCO Vescovo ( trai conósciuti ) XXVIII. A Celestino V. Episcopus 'Thcatinus designatus , in Episcopiun Aprutinum a Bonifacio Vili, as-sumptus est anno lag5. idilitis Decembris , anno I. pontificatus. Ex rcg. Valic. Ep. 5^8. fol. i3a. ( Ughelli ). IL j>iù volte citato bollano ci presenta tantosto un molto di questo Vescovo . Valentino di Andrea Prcpositus et Canonicus Aprutinus , e gli altri Canonici , conferendo pieno jure ai i3. Agosto i una prebenda nella Chiesa di S. Maria a Alare a Tommaso di Gio. di Glsone della Terra di S. Flaviano , dicono esser mossi non solo dai meriti di -4ui , ma ben anche : obtentu Reverendi Patris et Bollini t Donmi Francisci vencrabilis Episcopi Aprutini .
   Venuto frattanto a notizia di Carlo II. che Teramo crasi abbastanza ristora*» e ripopolata , senza che 1' Erario ne ritraesse altro che l' A don , la quale ]iagavasi dal Vescovo, volle che sottoposta l'osse ai tributi, ugualmente che tulli gli altri Luoghi del Regno. Amara dovè riuscire ai 'Teramani sì fatta disposizione ; giacché altro peso non aveano sentito dall' epoca della distruzione clic certi sussidj di poca somma ai Vescovi : e quind' innanzi fU di mestieri imporre delle gabelle , onde col ritratto delle medesime soddisfare al Regio Fisco . Anche più amaro riuscì lo spoglio del diritto , che avevano di scegliersi il Giudice , chiamalo ancora Potestà o Rettore , il quale confermavasi dal Vescovo , per effetto del privilegio di Sasso . Indarno i Sindaci della Città , il Vescovo , ed il Capitolo con supplica e con intercessione cercarono rimuovere dal suo proj>osilo il Re , rimostrandogli, fra le altre cose , die i Teramani tempore belli domni Gualterii de BeUanto , ob conservationem fi ilei vestric , multa mala et dispendia passi suiti . ( Muzj dial. 3. ms. ) . Carlo fu irremovibile , e mandò a governar Teramo un Ulliziale di giustizia col titolo di Capitano. Che tali due novità accadessero durante il regno di Callo II. non è a dubitare , ma è incerto se avvenissero nel Vescovato di Francesco , ovvero del successore di lui .
   CAPITOLO XXXVII.
   Elezione al Vescovato di Rainaldo di Acquaviva. Rapporti della sua famiglia colla nostra Regione .
   M
   Morto Francesco ncU' anno secolare i3oo. , il Capitolo Aprulino elessa JIA1NALDO di Acquaviva , Vescovo- ( trai conosciuti ) XXIX. Ex Archi-diacono Castri Lidii in Ecclesia Cenomanensi , a Capitalo postulatus , conjirmatur a Bonifacio Vili- anno i3oo. octavo Idus Novembri* pontif.
   Ep. agi. f. 77. Reg. Vutic. ( Ughel. in Aprutin. ). Chi era costui? Figlio deìC eccellentissimo Sig. Duca di Atri, scrive Riccanali . Sproposito veramente eccellentissimo ! Nò Airi era allora soggetta agli Acquaviva : nè •Rainaldo apparteneva al ramo , che dir possiamo Ducale : nè questo slesso ramo andò fregiato del titolo di Ducato , che un secolo dopo 1 elezione di Rainaldo . Non tanto per fissare il ramo, cui il nostro Vescovo bassi a ri-feiàre , quanto per dar lume agli avvenimenti- dei secoli sfcgucnti , nei quali