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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   io5
   che tastando uno di essi collo stiletto la ferita della testa , fuvvi altra mano che premendo quella del Chirurgo , fece penetrare ed immergere lo stiletto nel cerchio : dal clic seguì immantinente la morte del valente sì ma iniquo Guerriero , circa le ore due della notte seguente ai t\. Giugno .
   Non mancarono i Canonici Aprutini di registrare nel Necrologio così famosi avvenimenti ( ex Riccan. et Antinor. ) co' seguenti termini : Aivio Do/nini 1./?../. die 2. Mensis Juiiii . Inclitus Dominus Bracino de Monto-110 , Magnus Comestabilis Regni Siciliae ,• existens ad campum prope portimi Ch'itatis Aquila e..... Venerunt contra ipsnm Dominus Jacobus de
   Culi/ora , Comes Franciscus Jilius Domini Sfortiae , Comes S. Valenti--7ti, Lodovicus Collimila nepos SS. Martini Papae V. et Comes Montis Oderisii, Clini multis aliis Dominis liujiis Regni Siciliae, qui dederunt conjlictum (lieto Domino Bracliio , in quo conjlictu mortuus fuit pmedi-t'Iiis Dominus Brachius , cani multis aliis gentibus arniorum hujus , et quorum anima bencdicatur. Trasparisce dalle riportate parole una certa amorevolezza de' Teramani verso Braccio , della cui signoria non ebbero per verità gran fatto a dolersi , ed alla cui morte molto bene previdero iti non poter isfuggirc dalle mani degli Acquaviva . Quegli che minutamente descrisse 1' assedio di Aquila ed il fine di Braccio fu Niccolò ili Cimiiiello da Razzano , in ottava rima . Divergendo ad una descrizione dell' Apruzzo , notò egli fra le Città e Terre Demaniali , Teramo , Campii , e Civitella . Qucst' ultima io credo che si ritolse ai di Carrara , perchè seguaci di Braccio . Appunto per ricercare i Feudi decaduti , ed i Regj patronati occupati, la Regina spedì negli Apruzzi il suo Segretario Pasquale Riccio di Campii , ai 5. Dicembre ( Brunect. Antinor. ).
   CAPITOLO XLVII.
   Primo periodo della signoria di Giosia di Acquaviva in Teramo .
   Vescovati di Benedetto Guida/otti, e di Giacomo Cerretani.
   Come le due fazioni Teramane prendessero i nomi di Spennati, e di Mazzaclocchi . Fine del regno di Giovaima II.
   La morte del temuto Braccio parve ai fuorusciti Melatinisti un' opportuna occasione per rientrare a Teramo , e per abbattere gli Antonellisti rivali . Fallilo il colpo , si appigliarono all' insano partilo d' invitare Giosia di Acquaviva zio e tutore del fanciullo Duca Andrea-Matteo II. ad insignorirsi di Teramo. Clie eglino, c segnatamente Angelo di Cola Cwllo lor capo, sagri Tirando così i più cari interessi della patria , venissero a scavare il loro precipizio medesimo; il vedremo tra poco. A mani baciate Giosia accolse l'invito, e ragunata un'armata de'suoi , e de'Melatinisti , si mosse alla volta di Teramo . A tali forze combinate diffidando di resistere gli Antonellisti , si allontanarono a tempo dalla Città , ove Giosia fè ingresso a' 10. Giugno i^a/j. Il primo di lui pensiero fu che si creasse un Magistrato a se ligio: ed il primo pensiero del novello Magistrato fu di esporre alla Regina clic 1' unico mezzo di ridonare a Teramo la tranquillità , la sicurezza , e la giustizia , era di confermare 1' elezione fatta ibi Cittadini dell' illustre Giosia di Acquaviva in Governatore a vita : e di supplicarla perchè rilasciasse ordine al Comandante della Cittadella eli consegnarla allo stesso . Non parlossi