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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 2

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1832, pagine 271

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   perciò tra noi introdotte le numerazioni, nelle nitidi 1' impegno del Governo era di accrescere il numero dei Fuochi , e quello de'Comuni di diminuirlo al possibile . Fu parimente Alfonso istitutore del famoso Tribunale supremo giudiziario detto Sacro Regio Consiglio : il riordinatore della finanziera Magistratura , appellata Regia Camera ilella Sommaria : ed il primo autore del Tribuuale privilegiato della JDogana di Foggia , da che escogitò che per rianimare la pastorizia potessero i possessori di animali , u specialmente delle pecore , alternare i pascoli invernali di Puglia cogli estivi degli Apruz-zi , e che per accrescere le finanze fosse espediente creare un nuovo Vcttiga-le . Vi è chi loda , e vi e chi biasima Alfonso per lo slabilitueuto della dogana: ma ninno vi ha clic noi condanni per la iàcilità , colla quale accordò i titoli tli Prìncipe , tli Duca , di Marchese , e di Conte , fin qui assai rari : e molto più per lo spoglio , che fece alla corona delle supreme regalie , profondendo ai Fenda la rj il mero impero , e la giurisdizione criminale sopra i vassalli ; menile per lo passalo loro non apparteneva ( jkjcIiì eccettuati ) se non quejla giurisdizione, che infima dai Giureconsulti si chiama , consistente nella cognizione delle cause civili, de'furti di poco momento , de' danni , dei pesi e misure , e somiglianti , e che esercitavano per mezzo di Camerlenghi , o Giudici annuali . Le cause criminali dei feudali Paesi erano fin allora spellate, ai Giustizieri delle provincic, dai quali si poteva apjiellate alla Gran Corte della Vicarìa -
   CAPITOLO LI.
   Principj del regno di Ferdinando I. Secondo periodo della signoria di Giosia uicquav'wa in Teramo .
   La notizia della morte di Alfonso pervenne in Teramo nel lei-zo giorno di Luglio ( Muzj di. 4. ms. ) * Immantincuti convocato il Consiglio Municipale , furono nominati Marco R/merio , ed altri due Cittadini , perchè andassero in qualità di Oratori a felicitare il novello Re , a prestargli giuramento di fedeltà , e ad ottenere la conferma de' privilegj , segnatamente di tjnello che più interessava , la conservazione cioè della Città nel Regale Demanio . Non mancavano in Teramo de' Mazzaclocchi , partigiani de! Duci Giosia , il quale allora dimorava in Cellino , e clic si fecero il merito di segretamente informarlo di tulio, 11 corso di quindici anni spento 11011 avea in Giosia l'odio ver90.il virtuoso, Ranerio -, che, con tanta felicità era riuscito a distogliere il defonto Sovrano dal nuovamente abbandonargli un' innocente Città. Forse pure nel cambiamento ,del Governo, ed in un'epoca nulla quale ognuno si aspettava delle turbolenze nel Regno per le pretensioni del Re di Aragona , della Casa di Angiò , e di Papa Gilislo III. si era in lui rinvigorita la speranza di soggettar Teramo , al quale scopo faceva prima di ogni altra cosa mestieri togliere di mezzo il primo appoggio della patria libertà . Risftke perciò di fare, appiattar de' sicarj al passaggio del Vomano , ]»er la strada che diciamo di Penne , con ordine di trucidare il flaaerio, e d' impadronirsi delle carte , delle quali fosse latore . Questo barbaro cenno fu pur troppo eseguilo ,¦ ed in pruova recarono i niandatarj al fiero Duca le insanguinate vesti dell' ucciso. Retrocederono fuggendo gli alili due Oratori 7 e riferirono quand' era accaduto . Tre espedienti verniero lauto-