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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO LXVI.
   
   Gravi traversie di Teramo . Idea di sua amministra zinne comiutdlc a quel tempo. Campii diviene Stato Farnesi ano Fine del Vescovato di Cherigatto .
   La pace conchiusa dall'Imporator Carlo V. nel ij2q. con Papa Clemente VII; c con Francesco Re di Francia era senza dubbio un gran bene, per noi c per tutta 1' Italia t pur non di meno assai lacrimevole male ce ne derivò , perchè più non venendo impiegate in guerra le forze milit/iri-,' ri peso del loro mantenimento piombò sopra i miseri Comuni . bmfivJinb ancóra in Teramo lo allegrie e le feste pel buon esito della spedizione del Trì-monzj in Bologna \ c correva perciò o Iti fine di Febbrajo od il principio di Marzo del i53o. quando inaspettatamente comparve nel palazzo del Magistrato un Commissario di D. Santes d' Alarcon , Colonnello d'Infanteria Spagnuola , coli'ordine di prepararsi gli alloggi per la persona di esso Colonnello , e per tre compagnie di soldati . Ebbero i Signoii del Reggimento un bel dire che la Città mancava di vettovaglie , a causa della carestìa continuata più anni ,, e dei passali alloggiamenti: il Commissario insistendo siili' ordine di cui era latore , voltò bruscamente le spalle , ed andò a rag* giungere D. Sances . L' urgenza dell' a (Tare , e la ristrettezza del tempo -non permettevano la convocazione del Parlamento: il Magistrato perciò ragunò tosto una Cernita , vale a dire un consiglio di quei parlamentarj clic così d' improviso si potevano avere • Sembra clic a rpicst' assemblea non presedes-sc la saggezza . Forse il buon esito delle disperate misure , adottate nove anni prima nel resistere agli Acquaviva , rtnduli avea i Teramani più animosi di quel clic conveniva . Se D. Sances e quello' stesso d' Alarcon•', il quale era stato deputalo alla guardia di' Clemente VII; prigioniere in Castel' S. Angelo, e eh' crasi contato fra i principali difensori di Napoli nel i528. avrebbero dovuto temere la fierezza ed il valore di lui . Avrebbero dovuto almeno ricorrere all' immancabile efficacia dell' orazione , come aveano fatto nel i5ai. Con soverchia precipitazione risolsero di protestar si un' illimitata fedeltà ni Sovrano , ma di vietare colle anni alla mano 1' ingresso ai soldati in Città : ed a meglio difendersi , di chiamare uomini banditi e non banditi dalle nostre montagne , e da Ascoli . Si ebbero in fatti cento montanari , e cento Ascolani guidati dal Capitano Vincenzo di Ser bernardino . Sei giorni dopo T órdine preventivo , D. Sances iioii mancò di venirsene , ma trovando chiusa e munita di guardie la porla Regale , chiese di parlare col Mngistraló. Questo tomparso sui muri , egli insistè prima colle buone , indi con proteste e con minacce , sul bisogno che avea di acquartierare in Teramo le tre compagnie . La risposta del Magistrato fu sempre di essere i cittadini fedeli vassalli di Cesare, e che se opponevansi al richiesto alloggio,-ciò era unicamente per la penuria de' viveri . Pieno di dispetto àndò allora P orgoglioso Spagnuolo a posare nel Convento de' MM. Osservanti , e chiamate altre forze,-pose il blocco a Teramo. La scarsezza delle munizioni da tocca , 1' impossibilità di provvedersene da fuori , le giornaliere scaramucce cou danno , bcnchè leggiero , di entrambe le parti , ed il guasto delle