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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Accetto a Paolo III. il nostro Vescovo Francesco , quanto ernlo sialo a Clemente VII. , si fermò poco in Diocesi, e tornò a disimpegnare i consueti incarichi della Corte Pontificia . Sarà quindi almeno esagerata la svantaggiosa pittura , che del carattere di lui fece il Mauro , in un suo capitolo iiur-lesco ( tom. i. p. aC>(5. c 1760. ). hiccanali ci dice che in Roma si fè trasmettere i riti usali nella Chiesa Aprutina nell'amministrazione de'Sagra-menti , ucll' assistenza a' moribondi , nelle esequie , e nelle varie sorte di benedizioni : e che avendoli trovati perfetti , imprimere li fece in Venezia, presso Stefano Sabiense , in Agosto del i538. Di un Rituale /limitino stampato ho io veramente trovalo un grosso frammento fra i libri del Can. D. Francesco Bibbi , che non può farmi per altro garantire 1' epoca dell' impressione ed il tipografo indicati da Riccanali , perchè mancante del principio e del fine . Quel che n' è rimasto basta a farri conoscere clic ben meritava cedesse il luogo , come lo ha ceduto , al Rituale Romano . Vero è ad ogni modo che Monsig. Francesco era assente nel i/>38. e per una grande parte del 1 53g. , giacche in tal frattempo vedesi il Vicario Felice Ambrosini percorrere Teramo in visita ( Arch. Vcsc. Voi. n. 10. ) e trovare che un Tiratoio di panni , appartenente al Priorato di S. Benedetto , Juissc combustimi a peditibus Domini Capitatici Dominici Ilispani : ed una bolla del 1. Marzo i53o. , colla quale furono assegnali al Monastero di S. Giovanili i beni della Chiesa di S. Silvestro di Teramo e dell' annichilata confraternita di S. Caterina , portare in fronte il titolano di Monsig. Lodovico Luogotenente ( Ih. Voi. n. t. ). Ma nell'Ottobre dell'anno medesimo torna a comparire Francesco , ed a visitare personalmente S. Gio. in Per-gu/is e le parrocchie della montagna di Roseto , come dagli atti citnti , ne' quali s' intitola Vescovo di Apruzzo et Princi/ie di Teramo , Conte di Bisegno et Prelato Domestico . Ei dovè a ni ellare una nuova partenza, che fu 1' ultima , avanti che la stagione invernale glie la impedisse , perchè la più recente bolla del suo Bollario , della data degli 8. Novembre , è spedita in nome di Lodovico . La morte finalmente giunse dentro lo stesso mese a fissare stabilmente in un punto il sempre errante Pastore : di che non dovè pervenire in Teramo la notizia , almeno le
   gale , prima de' 2-. detto , durando fino a tal giorno nei curiali disbrighi a figurar 1' Ambrosini. Possiamo quindi ristringere al Novembre 1' epoca troppo indeterminata dell' anno i53g. da Ughelli assegnata alla morte di Francesco Cherigatto . Oltre il campato Bollario, sono talmente continuati gli alt? celebrali in suo nome e le memorie de' suoi Vicarj , che non si può assolutamente dar luogo uè fra i Vescovi Aprutini , uè fra i Vicarj con funzioni d' ordine ( per Vescovato in partibus ) a Ferrando Santuzzi , altrimenti de' Pasqiiali , Aquilano , credulo Vescovo di Teramo nel 15ag. dal Florido ( Fulm. d. Aqu. p. i58. ) e dal Tornei ( Fam. d. Pasq. m. s. ) . L'errore dee esser nato dalla sciocchezza del Notajo , il quale espresse come Vescovo di Teramo il procuratore di questo Ferrando de' Santuzzi in un istrumento de 36. Dicembre i5a8. ( a Nativitate Domini i5ag. ) riportato dal Rizj.