Stai consultando: 'Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3 ', Niccola Palma

   

Pagina (20/321)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (20/321)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   20
   modum moribus longc illustrior , lo predica Uglielli , il quale sull' epoca dell' elezione di lui alìro non dice se non che avvenne nel i54a. La vera famiglia del nostro Bernardino , avverte il Corsignani , fu la Siberia di Celano ne' Marsi , decorata del feudo di Balzarano , la quale per matrimonj contratti coi Piccolomini si fregiò di un secondo cognome, per la chiara memoria di Pio II. e per la denominazione di Aragona divenuto onorifico. Ei non mautenne però la prola di recarsi in Diocesi tosto che la stagione si attemperasse ; perchè un', altra lettera de' 5. Settembre , con cui si duole col Capitolo di aver avuto ordine di tornare iu Roma , e la patente colla quale nominò suo Vicario Generale il Preposto Carlo Alfieri di Aquila , ai 18. Ottobre, ccl danno a divedere in Celano. In somma ei non comparve che ai 4- Maggio 1543. , giorno in cui fece il solito solenne ingresso iu Teramo , insieme col nuovo Viceré della provincia Fabrizio Branda . E nemmeno vi stette gran tempo, giacché una risposta al Capitolo, relativa al rinvenimento di un buon Maestro di cappella , de* ai. Giugno dello stesso anno , ha la data di Celano . Vi promette per altro di fare ritorno iu Settembre . Dal che sempre più si scorge che anteriormente alle sanzioni del Concilio di Trento , non si facevano i Pastori scrupolo grande siili' obbligo di risedere . Presente o assente eli' ei fosse , impetrò dal Viceré generalo ima Provvisione , in data dei 3o. di detto mese di Settembre i543. porcile né il Governatore , né gli Uditori della Provincia s' intromettessero ad esercitare giurisdizione nei Feudi della Chiesa Aprulina ( in Ardi. Vcscov. ).
   Durante il governo del Silverio , Teramo sperimentò un misto di mali e di beni . Dai i5. Dicembre i54a. ai i5. Marzo i543. ebbe a soffrire 1' alloggiamento di una compagnia di Spagnuoli, e del Maestro di Campo Alonzo Vivcs : sebbene non riuscisse tanto gravoso quanto i precedenti , per essersi ottenuto clic le convitino Comuni vi contribuissero . Nel i544. , scrive Muzj , furono travagliati i cittadini dal Maestro Portolano in far buttare a terra le scalate , che erano per le strade , c le pennate o tra-sande, che coprivano lo botteghe : » e se con destrezza dei Sigg. del Reggili mento non si fosso avuto ricorso a S. E. (il Viceré del Regno ) avreb-»i be fatto assai peggio . » L' uffizio di Portolano , molto impropriamente , riguardo al nome , esteso dai Paesi marittimi ai mediterranei , corrispondeva a quello dell' Edile presso i Romani ; consistendo nella cura de' pubblici luoghi e specialmente delle strade , aedò non fossero occupate , o ne l'osse impedito l'uso. Formava una giurisdizione a parte, sovente importuna. Fu salutarmente conceduta alle Università , dove non trovavasi già venduta ai Baroni , mediante una sopraimposizione di dodici grani a fuoco , c venne subordinata alla Camera della Sommaria, la quale nel iGii. compilò le Istruzioni per le Corti de' Portolani . Nel i544- si fu pure ( io aggiungo ) in qualche ansietà sull' esito della ravvivata lite con Miano , la quale vculi-lavasi nella G. C. della Vicarìa . Ma avendo questa con sentenza de' 20. Novembre confermato il Laudo del i533. , il Regio Capitano di Teramo Gio. Tommaso Tabbaglia di Napoli , incaricato dell' esecuzione , introdusse il nostro Sindaco Giambattista Mariotti , ai 2. Dicembre , in Miano , e lo rimise in possesso unionìs , ac jurium exigendi gabellas, collectas , ctc : del qual alto rogò istrumcntò Not. Angclantonio Uranj ( in Arch. Civil. ). Ciò non pertanto la vertenza non rimase cslinta . Anzi la stessa G. C. con altra sentenza de' 24. Dicembre i54G. , che i Miancsi tengono copiala nel