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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   prc un uomo sul campanile , onde suonare nell' occorrenza la càmpana a martello : e Monsig. Armenj , ormai assuefatto a vegliare la notte ed a dormire il giorao , potè ripigliare 1' ordinario metodo di vita , e rendere grazie agli Ecclesiastici bea armati , dai quali avevasi fatto guardare . Giusta le istruzioni del Viceré , il Sementi tentò prima le vie della prudenza e della dolcezza , facendo insiauare ai capi de' banditi di portarsi francamente ai piedi di S. E., assicurandoli nel modo più positivo che aiterebbero esenti dalla morte e dalla galera . Ma parlò ai sordi . Quindi nel memorabile giorno de' 13. Giugno, mettendo mano all'opera, fè occupare la casa d'uno de'Caporali : e nel di seguente quelle di Santuccio presso Boceto , di Giandomenico , e di Giancarlo . L' ultimo soltanto oppose resistenza , ma perchè la Forza contro lui impiegata ascendeva a 3oo. soldati , evacuò finalmente il suo nido e si ritirò verso i monti . I soldati lasciati di posto iu quella casa Ettendevano a scialacquare le abbondanti vettovaglie, che vi avevano trovate , quando Giancarlo , un giorno dopo, loro piombò sopra all' improviso , ed oltre alcuni morti , fè prigionieri sette Calabresi , di [)oi lasciali d' ordine di Santuccio . Giancarlo vi restò fin eh' ebbe avviate alle montagne tutte le robe di qualche pregio. Tornatavi la Forza, pel dispetto di averla rinvenuta vuota , le appiccò fuoco . Se ne discernono le rovine , ad un tiro di moschetto al Sud di Castagneto .
   Santuccio , che ai primi torbidi menate avea a Cesa le donne di sua famiglia , ebbe il primo scontro co' Regali nel dì ao. Giugno nella villa S. Stefano . 11 Giornalista non dice se con vantaggio o con perdila . Dice bensì che ai a3. venne posta in riserba ne' magazzini di Civitella grande provvisione di polvere inviata dal Provenzale : che sulla fine di dello mese morì di colica il famoso Giuseppe Colranieri, in età di cento e nòve anni : che mentre il Sementi faceva mietere i grani di Santuccio e di Giandomenico , costoro si ricattavano col recidere triturare , e trasportare i grani di Torricclla e de'contorni : e che discesi nella notte de'7. Luglio con Cicco-nelto Giancarlo e con altri compagni in numero di 3oo. fecero alto a Rojano ed ai Collicclli . Voltali nel dì seguente a Colle-Atterrato , vi furono attaccati dai soldati usciti da Teramo , i quali caduti in uu' imboscata doverono ritirarsi colla perdita di tre morti e di quattro feriti . Sortì allora lo slesso Sementi con quante forze aveva , ma sotto i suoi occhi i faziosi passarono lentamente 'lordino , e nella notte bivaccarono sul Pennino . Infelice riuscì al Sementi il giorno 9. perchè avendo assalito i banditi , rinforzali da altri cento uomini condotti dai Paletti , nelle colline fra il Pennino e Vallo di Canzano , riportò piena rotta . Nel dì 10. il quartier generale di Santuccio era in Torricclla, e nell' it. in Fornarolo . Quivi rimase fino ai 17. quando per mancanza di viveri tornò ad essere in ambulanza . In tale frat-teui[)o Sementi fè bruciare il palazzo de' Cecchini ( in Morricone ) e così fu scoperta una secreta , zeppa di robe . Il giorno 18. va contrassegnato dall' arrivo in Torricclla di tre cannoni tratti da Civitella , e scortati dallo Spagnuolo Capitano Gaspare Zunica . Non è che nel modo di guerreggiar de' banditi si potessero impiegare con gran successo nelle zuffe , ma servir dovevano ad atterrare quabisia casa , ov' eglino avesser j>osto piede una volta . Va pur contrassegnato da uno scontro , che coslò la morte di sci Cappelletti . Da ciò irritata la Soldatesca , e specialmente il corpo de' Cappelletti , incendiò id Castagneto , Joanella, e Magnaaella le abitazioni de' compagni di