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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 3

Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti, 1833, pagine 320

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Divo ultima , giacche gli ordini erano che i Francesi evacuassero il Regno , onde non rimanessero tagliati fuora dalla loro armata d' Italia dagli Austriaci : e che consegnassero le Piazze di Pescara e di Civitella ai Comandanti Napolitani , spediti espressamente dalla capitale , con isearso numero di Legionarj . In conseguenza di tali disposizioni restò Teramo abbandonato nel dì 29. anche dal solito presidio , cui erasi antecedentemente riunito quello di Campii , per acconijagnarsi colle guarnigioni di Pescara c di Aquila , ed uscire dal Regno per la volta di Città Ducale . Non è del mio assunto il ccnnare la strage clic di questa truppa , Cisalpina nella maggior parte, si fece presso lutrodoco, e piò che mai nel luogo chiamato Borg]ietto : rammenterò solamente che ivi miseramente perì l' Autore della patria Storia sopra mentovata , il quale soverchiamente temendo la reazione degl' insorgenti , crasi col presidio partito da Teramo . 1.' unica misura da adottarsi in Città sarebbe stata una perfetta riunione de' cuori , il ristabilimento delle antiche Magistrature ,ier opera interna e propria , e 1' armamento dei benestanti e de' migliori artieri , onde impedire 1' ingresso agli armati degli altri Paesi : i quali non avrebbero piò avnto dritto di entrare in Teramo per riproclamarvi il Governo Monarchico , quando questo vi si fosse già riproclamato , ed una forza impellente li avesse tenuti a dovere. Private mire ed esaltate passioni non fecero nè tentare nò pro,iorrc un espediente , che avrebbe ovviato ad incalcolabili mali : e la Città passò due giorni , senza alcuno disordine , è vero , ma senza nemmeno 1' ombra di governo , fra affannose incertezze e tristi presentimenti . Oimò la divisione in due partiti non una volta sola è stata a Teramo fatale . Il grande scopo della Storia è riserbare a lezione de' j>osleri il tacito insegnamento de' fatti accaduti, applicare a loro istruzione le pruove , che le età passate forniscono , render essi saggi mercè il supplimento degli altrui tristi esempii alla propria individuale esperienza , ed assuefarli ad esercitare lo spirito sopra le umane vicende . In tale senso Luciano disse che la Storia è un dono, che T Autore fa ai posteri. Possano le generazioni future apprezzare 1' incalcolabile bene della civica concordia !
   La guarnigione di Civitella , comjiosta esclusivamente di Francesi , avea del pari avuto ordine di metterei in marcia : e fortuna per essa clic la tappa assegnatale stata fosse per la Marca . 11 suo Comandante , carico , ma non satollo di denaro , si avvisò estorquerne anche una somma dai Camplesi , sotto il pretesto di una composizione in contanti pei residuali generi requisiti ih approvigionamento del Forte : e mandò ad esigerla un Distaccamcuto di circa venti uomini , sotto la scorta di un Sergente . Ecco dunque una tassa fl-a i piò comodi cittadini , da pagarsi in termine di poche ore : ed una requisizione per esagerate razioni , da servire in particolare approveccio del Sergente . Sì fatte estorsioni fecero perdere la pazienza ad alcuni Camplesi , i quali corsero a chiamare il Generale de' Colli, che sapevasi disceso fino a villa Battaglia . Accorta fu la misura che questi prese , dappoiché inviò lina parte de* suoi-, per Campovalano e pel Convento di S. Bernardino , a troncar la ritirata ai Francesi ; nel mentre che col maggior numero ei si mosse ad assalirli in Campii . Non era stato però il Sei-gente sì gonzo da non mettere scolte . Qaella , che dal dirupato bastione di S. Ghiaia guardava la strada di Nocella , essendo volata ad avvertirlo della venuta degl' insorgenti ; ebb'egli appena tempo di affondare duo pugni sul denaro già in parte adunato , e fuggendo riprese la via di Civitella , colla peulita di due